Nardu |
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| @Ner'zhul Cazzo! E' un bel problemotto se non hai la connessione disponibile. Vediamo se riesci a connetterti nei prossimi giorni oppure non so che fare. Per l'altro casotto invece ne parliamo una sera di queste e mi racconti per bene. Magari accompagnati da un paio di bionde (birre). I tre soldati attraversarono la porta e si ritrovarono bruscamente immersi nelle fitte vie della città. Ormai il solo non rischiarava più le strade e per muoversi bisognava affidarsi al povera illuminazione dei lucernari appesi ad alcune pareti o balconi. Nonostante ciò rimanevano numerosi i punti completamente avvolti nell'ombra.
Le strade erano praticamente deserte, forse per la rigida temperatura o forse per la leggera pioggia che fastidiosamente continuava a cadere senza mai smetter realmente d'inzuppare il suolo e chiunque non fosse ben nascosto sotto ad un riparo sicuro.I tre compagni di viaggio avevano mosso solo pochi passi verso il dedalo di viuzze prima di rendersi conto che raggiungere il palazzo del Principe non sarebbe stata una cosa così immediata. Vuoi per la scarsa conoscenza da parte dei tre della città e vuoi per il buio e la pioggia fastidiosi, avrebbero potuto perdere diverse ore in quelle strade, senza realmente avvicinarsi alla meta prefissata.
Un uomo dal busto mezzo chino, avanzava a rilento in un vicolo laterale, apparentemente incurante degli stranieri poco più in là. Coperto da uno straccio di raso, che gli fungeva da mantello e riparo da freddo e acqua, avanzava mezzo zoppo. In una mano teneva un lungo bastone alla cui estremità pendeva una torcia accesa. La solitaria figura si fermava di tanto in tanto ad un parete e, levando il lungo bastone con due mani, si accingeva per accendere le lampade che rappresentavano l'abbozzo d'illuminazione pubblica.
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