Nardu |
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| I tre uomini si avviarono seguendo le indicazioni ricevute, sbagliate o corrette che fossero. Camminarono per più di un'ora impegnandosi nel rimanere sulla via principale, come era stato detto loro, ma non senza fatica. La pioggia calava incessante e li costringeva a tenersi riparati a ridosso delle abitazioni per evitare che le loro torce venissero spente. Il buio attanagliava le strade, accompagnato da un freddo pungente, intensificato dagli abiti zuppi dei tre soldati.
Camminando arrivarono quasi a perder la speranza e iniziarono ad accarezzare l'idea di entrare in una locanda per chiedere alloggio e riparo. Ad un certo punto però iniziarono a distinguere tra l'acqua e la notte una luce in lontananza e vi si diressero con grande voga, mossi dalla curiosità e il desiderio di portare a termine l'agonia. Ad ogni passo il rumore della pioggia, velato anche se fastidioso, veniva sempre più coperto dallo scrosciare di acque in moto, come vi fosse in fiume nelle vicinanze.
Fu così che raggiunsero un arco in pietra, illuminato da lucernari schermati da vento e pioggia, che introduceva su un robusto ponte in pietra. La solida struttura, lunga diverse centinaia di metri, permetteva di superare il corso d'acqua che divideva la città, raggiungendone l'altra sponda.
Siete entrati dalla porta a Nord. Il palazzo di Lord Helmut è quello indicato con il numero 2. La Piazza del Mercato ha il numero 3.
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