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| Appena uscito dall'insenatura nella roccia che ha ospitato la grande Adunanza, Christopher era molto pensieroso. Il sole era vicino all'orizzonte ormai e il pensiero di non avere un posto da chiamare casa un pò lo affliggeva. Con sguardo fraterno si rivolse a tutti i suoi compagni:Fratelli miei, non so se siete daccordo, ma abbandonerei immantinente il territorio dei Fieri Figli della Montagna. Dopo ciò che è successo penso che potremmo essere poco graditi nei domini di chiunque.
L'espressione dell'Uratha era pacata quando rivolse il suo sguardo al Magath, al senza nome, a colui che adesso chiama fratello, nonostante non sappia nulla di lui.
Fratello.... ti devo ringraziare per prima. Mi hai dimostrato che se mai ci dovesse essere un pericolo, potrò contare su di te incondizionatamente.
Dopo un sospiro, appoggia una mano sulla spalla del fratello.
Tuttavia abbiamo rischiato molto prima, gli altri Uratha sono più numerosi, più esperti, e molto più saggi. Era un momento di festeggiamento e non vi erano pericoli. Come te anche io sono mutato da poco, ma quel poco che ho imparato te lo posso insegnare. Adesso che siamo fratelli, ricorda che ogni azione individuale da parte di un membro, provoca ripercussioni a tutti quanti... ricordati di chiedere prima di prendere decisioni avventate, noi tutti confido che faremo altrettanto. Un giorno avremo un Alpha, un capobranco e a quel punto metteremo noi le nostre decisioni nelle sue mani.
Sappi inoltre che non appena avremo trovato un Locus dove stanziarci, e non appena avremo un posto da chiamare casa, io personalmente mi impegno a cercare in tutti i mezzi un modo per farti ritrovare le grazie e l'amore di nostra madre. Questa è la promessa che da fratello ti faccio, in cambio solo della tua attenzione e voglia di imparare i dogmi dell'armonia tra la nostra carne e il nostro spirito...
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