Test rolecode Ivan

Ore 20:35. Aimeeee! Cosa ti metti? Io non credo di aver qualche vestito a tema... "mare". Brontolai da dentro al baule, mentre avevo ricoperto il mio letto di abiti e vestiti sparsi ovunque. Alle ore 21:00 ci saremmo ritrovati in Sala Comune per passare una bellissima serata tutti insieme. Cioè no, io l'avrei passata in solitudine presa dall'imbarazzo e dell'ansia. Dunque, questo no. Scartai il vestitino corto color rosa pallido. Questo... iniziai a studiare il vestito. Aimeeeee! Ho un tuo vestito dentro al mio baule. Le gridai. Mi alzai e glielo posai sopra al suo letto. Bene, torniamo a noi. Questo... mmmm... e questo cos'è? Mi chiesi stupita, guardando un bellissimo abito color azzurro chiaro, quasi bianco, con le maniche velate; assomigliava alla spuma del mare. C'era attaccato un biglietto. Un regalo per la nostra bambina. Da mamma e papà. Guardai tra i veli e trovai una scatola con una bellissima collana e un anello di pietre blu. Oddio! Oddio Aimee! Guarda cosa mi hanno regalato i miei! Mi misi davanti allo specchio ed iniziai a volteggiare come un ebete. Guardai l'orologio. Ore 20:49. Miseriaccia! Mi fiondai in bagno, raccolsi i capelli, lasciando alcuni boccoli ricadere sulle mie spalle scoperte. Misi un leggero velo di trucco, giusto per farmi sembrare più grande. Tornai davanti allo specchio ed indossai l'abito. Era meraviglioso.

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Miseria ladra... La Sala Comune era diventata un fondale marino, qualcosa di unico e di meraviglioso da guardare. Continuai a scendere giù per le scale del dormitorio con passo calmo, dato che avevo i tacchi e un lungo strascico sulla gonna del vestito. Quando arrivai infondo, rimasi a bocca aperta, con il cuore che martellava forte nel petto; avevano fatto un ottimo lavoro e tutto era sistemato nei minimi dettagli. Mi persi a guardare il soffitto, il bellissimo banchetto, i magnifici vestiti delle altre ragazze. Arielle prese la parola e fece un breve discorso di benvenuto al microfono, mentre notai arrivare i primi imbucati della festa. Sarà una lunga serata. Sorrisi felice, mentre tornai a fissare il soffitto, indietreggiando, fino a quando non colpii qualcosa, o meglio, qualcuno. O-ops... Scusami cara, non ti avevo minimamente vista. Sorrisi alla ragazza dalla lunga treccia bionda.