| Giorno Venticinquesimo del Settimo Mese.
Era pomeriggio inoltrato quando il gruppo di avventurieri giunse alle porte della città. Il primo pensiero fu di raggiungere la casa del nobile signore per consegnare la gemma e far esinguere il maleficio.
Dopo aver attraversato parte della città giunsero al maniero. La guardia all'ingresso li riconobbe e si stupì nel rivederli, ma li fece passare.
Mentre entravano incrociarono lo stregone che li aveva stregati, diretto verso l'uscita. "Fermati!" gli incitò Nardu "Cosa vuoi?" gli rispose con tono di sfida l'uomo, "Seguici dal tuo padrone." Ma il mago fece per andarsene allora il guerriero lo afferrò per un braccio "Siamo tornati e devi annullare il tuo maleficio!" gli disse con tono minaccioso. Il mago incappucciato, messo alle strette, seguì gli avventurieri al cospetto del nobile.
Giunti di fronte al nobile questi scattò subito chiedendo "L'avete presa? L'avete qui?" "Certo..." "Datemela!" scattò avvicinandosi al gruppo. "Prima la maledizione, ora!" minacciò il guerriero-stregone. "D'accordo, d'accordo" e fece un cenno al mago di corte, quest'ultimo recitò poche formule magiche e il gruppo di avventurieri fu libero dal sortilegio. "Ora datemela!" quasi urlò il nobile.
Nardu porse al gemma il signore, senza toccarla e questi vi si tuffò con avidità. Appena la prese tra le mani il corpò dell'umano iniziò a mutare; dopo alcuni istanti un demone era di fronte al gruppo di avventurieri e li aggredì con il suo gigantesco martello da guerra ferendo sia Nardu che Drazius.
Il gruppo rispose prontamente.
I due spadaccini colpirono senza pietà con le loro lame in diversi punti ferendo gravemente il nobile sotto forma demoniaca.
Duarlach centrò più volte il bersaglio con dardi letali fancendolo barcollare.
Drazius scattò in avanti con delle micidiali mosse di arti maziali: una combo fenomenale di calci e pugni che fece inginocchiare la creatura.
Nel frattempo il mago di corte nell'angolo osservava la scena senza intenzione di partecipare.
Murtagh, alle spalle della creatura, richiamò il proprio potere e tre dardi magici si conficcarono tra le scapole del demone che cadde a terra morto.
Il cadavere del mostro riprese le sembianze umane.
A quel punto il mago di corte recitò poche parole arcane e il gruppo di amici rimase completamente bloccato, nessuno era in grado di reagire. L'individuo incappucciato si avvicinò al corpo del nobile, raccolse la gemma e fuggì.
Dopo alcuni minuti gli avventurieri riacquisirono la capacità di muoversi ma proprio in qull'istante il capo gendarme entrò nella stanza.
"Cosa sta succendo qui, ho sentito..." stava chiedendo l'uomo, ma subito notò il corpo del padrone a terra privo di vita. "Cosa avete fatto?" "Non siamo stati noi, è stato il mago!" esclamò Draugnim. "Impossibile, lui non l'avrebbe mai fatto...GUARDIE!"
Cinque guardie irruppero nella stanza e si misero in formazione d'attacco.
Durlach fulmineo tese l'arco e un dardo partì a gran velocità verso una delle guardie. La freccia traflisse l'addome dell'uomo abbattendolo in un lamento strozzato.
Nardu richiamò a sè il proprio potere concentrandolo in un dardo ghiacciato e lo lanciò in direzione di un altra guardia. Il colpo centrò il bersaglio che spirò prima di toccare il suolo.
Draugnim si avventò su un altro individuo colpendolo con tale violenza da farlo sbattere alla parete già privo di vita.
Drazius, con un abile calcio rotante, spezzò il collo ad un altro gendarme, il quale crollò al suolo inerme.
Murtagh si concentrò e un frammento di ghiaccio volò ad altissima velocità verso il volto dell'ultimo sopravvissuto. Cadde a terra con un lamento di dolore.
"Usciamo di qui"
Il gruppo abbandonò la villa, dopo aver depredato il possibile, senza incontrare nessuno.
Nardu e Duralch si diressero verso un negozio di gioielli e pietre preziose per smerciare parte del bottino, mentre gli altri tre andarono in un negozio di tessuti pregiati per vendere altri oggetti di valore.
Murtagh riuscì a vendere la sua parte di merce senza grandi problemi, mentre Nardu fu cacciato dal negozio di pietre preziose a causa del suo aspetto poco nobile perciò fu costretto a ricorrere all'inganno.
Durlach, esperto in travestimenti, si camuffò da nobile e Nardu si spacciò per la sua guardia del corpo; così facendo riuscirono a vendere la mercanzia ottenendo un notevole profitto.
Quando il gruppo si ricongiunse era ormai sera. "Cerchiamo una locanda per pasare la notte?" "Sì, sono d'accordo!" Trovarono un luogo abbastanza modesto, dove consumarono la cena e prenotarono delle stanze.
Nardu, Duralch, Draugnim e Drazius, a cui Nardu pagava vitto e alloggio dato il voto di povertà, dormirono in un unica stanza da quattro, mentre Murtagh affittò una camera in privato.
L'Oratore.
Edited by Nardu - 13/8/2006, 13:11
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