| Giorno Diciannovesimo dell'Ottavo mese.
Nel pomeriggio, poco dopo il mezzo giorno, la gilda delle Ombre decise di risolvere una volta per tutte il problema con la cabala dei ladri ed eventualmente vendicare il torto subito da Durlach. Si diressero al palazzo di giustizia, svoltarono a destra e il ranger, da solo, attraversò la botola segreta, accompagnato da Osiride, mentre gli altri attendevano.
Durlach trovò lo stesso furfante di due giorni prima il quale lo accolse con una minaccia "Ancora qui? Ma allora non tieni alla vita, sparisci!" Litigarono inutilmente e il ladro-ranger stava per essere aggredito nuovamente perciò Drazius insistesse per entrare da solo e tentare un dialogo.
Il monaco fu accolto con uno sguardo allibito da parte del ladro che era convinto di presidiare un ingresso segreto. Entrambi furono minacciati e alla fine il brigante, che aveva perso la pazienza, afferrò Drazius con forza impedendogli di liberarsi.
Venendo a conoscienza di ciò che accadeva, grazie al legame telepatico tra Osiride e Nardu, anche gli ultimi tra componenti del gruppo entrarono attraverso la botola nascosta.
Il guardiano della gilda dei ladri vedendo arrivare altri individui sconosciuti estrasse con una velocità impressionante il suo pugnale e lo conficcò con forza nella schiena del monaco ancora immobbilizzato che stramazzò al suolo privo di sensi. Ora il brigante si preparava alla lotta e la gilda delle Ombre era pronta a controattaccare.
Draugnim, impugnado il suo spadone a due mani, affilato e letale, si scaraventò sull'avversario colpendo senza pietà con un affondo pericolossisimo.
L'uomo, in risposta, si scostò attaccando con furia Durlach che non riuscì ad evitare i colpi del pugnale maneggiato con un'abilità unica. La piccola lama sfrecciava con una velocità ed una precisione impressionanti. Gli attacchi andavano sempre a segno provocando pronfondi tagli.
Il ranger per difendersi dai numerosi attacchi estrasse le sua coppia di spade bastarde e si tuffò in una lotta senza esclusione di colpi. Purtroppo il ladro era dotato di un'agilità senza pari ed evitava con facilità la maggior parte dei colpi dell'avversario.
Murtagh utilizzando il potere speciale della sua bacchetta magica rimarginò le ferite del monaco che era straiato al suolo; quest'ultimo aprì gli occhi ed iniziò a rialzarsi pronto a combattere per vendicarsi.
Nardu, mentre i compagni occupavano il brigante, raccolse il proprio potere tra le mani che iniziarono ad ardere di un fuoco intenso. Nessuna parola venne pronuncita, ma un gesto preciso diede il via a due raggi di fuoco che colpirono in pieno petto l'avversario del guerriero-stregone causandogli gravissime ferite. Stranamente l'uomo era di una tempra resistentissima e continuò a dar battaglia anche se ferito.
Draugnim senza sosta continuva a sferrare colpi su colpi appoggiato da Duralch che al momento non era più occupato a difendersi, infatti l'assassino aveva cambiato obbiettivo.
Dopo aver subito il colpo infuocato di Nardu il guardiano si era accorto che Drazius stava riacquistando le forze perciò lo aggredì con un colpo che gli avrebbe reciso la gola. Fortunatamente il mezz'elfo, grazie ai suoi riflessi sviluppatissimi, si scostò in tempo per evitare la morte ma non abbastanza per evitare l'attacco. Cadde a terra nuovamente sopraffatto dal dolore con il petto solcato da un lungo e profondo taglio.
Murtagh questa volta tentò di emulare l'incantesimo utilizzato da Nardu, ma non riusc' a concentrarsi a sufficienza e perse il controllo della propria energia ottendo solo una vamapata di calore che si consumò contro una parete.
Ora sia Nardu che Draugnim attaccavano in simbiosi con le loro lame enormi mentre Durlach tentava disperatamente di correre ai ripari per difendersi dai nuovi attacchi.
Dopo molti minuti di lotta Durlach stava per cedere, vistosamente ferito in molti punti perdeva copiosamente sangue. Murtagh non riusciva a scagliare i lsuo enorme potere sull'avversario e i due spadaccini mandavano a vuoto pù colpi di quanti ne andassero a segno anche se comunque aveva provocato lacerazioni notevoli sul corpo del loro avversario.
Improvvisamente il mago-stregone acquistò la concentrazione necessaria, grazie ad un enorme sforzo di volontà, focalizzò il bersaglio e compiendo arcani gesti scagliò una coppia di raggi fiammanti sul nemico che incassò il colpo lasciando sperare in una vittoria per i suoi avversari, ma invece restò in piedi e continuò con gli attacchi.
Nardu era deciso a termianare la lotta per difendere il fratello quindi da una distanza ravvicinatissima ripetè l'attacco che prima aveva provocato degli effetti devastanti. Nuovamente un raggio, seguito subito da un altro gemello, si abbatterono sull'umano che senza vita cadde al suolo.
I vincitori improvvisarono delle cure grazie all'uso della magia ed esplorarono il covo che a loro malgrado trovarono completamente vuoto.
Ormai il giorno volgeva alla sera e perciò Nardu, stavolta accompagnato dal fratello, dopo aver recuperato le forze si diresse alla cabala dei guerrieri per il suo compito notturno di guardia.
Erano passate molte ore e la luna spledeva in un cielo stellato quando ad un tratto un messaggio da parte del mago che accompagnava la spedizione dei guerrieri arrivò chiedendo aiuto.
(continua...)
Edited by Nardu - 5/8/2006, 17:44
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