| Quando sento la luce del giorno che cessa di accecare, liberandomi dalla sua rovente morsa,
quando sento il rinfrancante abbraccio del gelo della sera,
quando sento l'oscurità della notte che mi accoglie nel suo nero grembo,
concedendomi, ancora una volta, di esistere...
...allora io mi desto,
ma sento la mancanza del fluire del sangue nelle vene,
rivoglio la sensazione di quel caldo elisir che, scorrendo,
esplorava ogni parte del mio corpo, rinvigorendola,
mi faceva sentire forte,sicuro....vivo.
Ne ho bisogno.
Ho fame.
Sfuggo al luogo del mio eterno riposo e sono in mezzo a loro,
eppure non mi vedono, le tenebre mi occultano,
eppure non mi riconoscono, il mio fascino li ammalia.
Li osservo, li scruto, sono tanti, ridono, si dimenano,
del tutto incuranti si ammassano in centinaia per le strade,
sembrano non finire mai, ma solo uno di loro fra tutti sarà la mia preda.
Cerco di distinguerlo tra la folla, è lui! è lui l'unico in grado di saziarmi.
L'ho tovato.
è lui il prescelto.
La caccia ha inizio. Il mio vero volto lo spaventa,
corre via lontano, ma è solo come un ripetersi di eventi già trascorsi
sa già che non potrà sfuggirmi,
sa già che la sua fine è stata scritta al momento della mia nascita.
è finita, ha le spalle al muro, è il momento,
grida terrorizzato alla vista del bianco avorio delle mie armi infernali,
siamo all'ultimo atto, vedo la vena sul suo collo,
avverto il sangue che gli pulsa per la fatica della corsa,
lo sento: è caldo.
Io sono...il vampiro.
Vladislaus Tepes Kaziglu Bey Dracula, principe di Valacchia
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