[Ombre del Crepuscolo] Tempus Fugit (6)

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Nardu
view post Posted on 14/9/2006, 12:49




Giorno Ventottesimo dell'Ottavo mese.

I membri della Gilda delle Ombre Eroiche del Crepuscolo riposavano nella loro comoda stanza all'interno della sede nella città de La Curonne.
Era un'odiosa e tormentata notte, resa ancor più tenebrosa e succube da una totale assenza di luna.
Succube come l’ombra che si muoveva con agilità e maligna grazia nei tormentati sogni di Nardu il guerriero arcano della compagnia. Era un sogno tormentato, un incubo.
Una stanza piena di schizzi di sangue contornata da una alone rosso vivo. L'ambiente richiamò i ricordi della casa di Murtagh, l'immagine dei corpi dei familiari del mago, straziati e sparsi per l'edificio, lo assalì.
L’Ombra si fermò in un lato della stanza e lentamente scomparve alla vista.
Dietro di lei il corpo di Durlach trafitto da artigli e morsi giaceva a terra immobile.
Nardu restò lì a guardare per terra, trafitto dal dolore. I suoi occhi erano profondi; più profondi della notte del pianto.
Rimase lì, impotente, a osservare il corpo del suo fratello morto.

(continua...)
 
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Nardu
view post Posted on 14/9/2006, 13:58




(...continua)

Nardu si svegliò con un soprassalto. Aveva sudato freddo e isitintivamente la sua mano era andata ad impugnare l'elsa del suo spadone posto al fianco del letto. Subito il suo sguardo si puntò verso il fratello che dormiva al suo fianco: non avrebbe mai permesso al suo incubo di divenire una realtà.
Nardu svegliò Durlach e gli raccontò il suo sogno, che come temeva poteva essere un segno premonitore, ed gli esternò le sue preoccupazioni.
Pochi minuti dopo Draugnim uscì dal sul stato di trance e notò i due fratelli che parlottavano con aria preoccupata avvicinandosi. Subito Nardu lo mise al corrente dei suoi timori e si decise che l'elfo avrebbe fatto la guardia sull'arciere per il resto della notte dando la possibilità ai due uomini di riposare e che il mattino seguente si sarebbero presi gli opportuni provvedimenti.

L'ombra della notte avvolgeva ancora nel suo nero abbraccio la capitale del Regno di Bretonnia. Il silenzio piatto rendeva l'atmosfera quasi irreale.
Nardu stava per addormentarsi quando sentì la porta della stanza cigolare lievemente mentre veniva aperta con cautela; istantaneamente cercò con lo sguardo il fratello e poi l'elfo di guardia mentre con la mano destra cercava alla ceca l'elsa della sua fedele arma. Durlach e Draugnim si erano accorti anch'essi dell'intrusione e, come lo stregone-guerriero, avevano impugnato le armi rimanendo però immobili e dando così l'impressione di essere ancora avvolti dal sonno.
L'ombra iniziò ad avvicinarsi minacciosa verso i letti dei due fratelli senza fare il minimo rumore anche se ignara di essere osservata.
Nardu non resistette alla tensione e si alzò improvvisamente in piedi stringendo la sua spada e pronunziò poche semplici ma efficaci parole arcane: immediatamente la lama della sua arma iniziò a brillare illuminando l'intera stanza e anche il volto dell'Ombra.

(continua...)
 
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Nardu
view post Posted on 14/9/2006, 14:55




(...continua)

Quando i due fratelli videro in faccia l'ombra rimasero a bocca aperta. Il maggiore dei due, Nardu, si toccò il volto con la mano libera: ancora portava i segni del loro ultimo incontro impressi a vita sul viso.
"Buona sera Nardu e Durlach. Vedo che dal nostro ultimo incontro le cose non sono andate che migliorando per voi! Non vi sarete scordati di me,vero?" la voce dell'individuo ricoperto dal mantello era fredda e priva di emozioni e proprio per questo i due uomini la riconobbero subito.
"Chi sei e come fai a sapere i nostri nomi?" urlò Nardu carico di rabbia anche se ben conosceva le risposte alle sue domande. Da un lato sperava sinceramente di sbagliarsi mentre dall'altro era felice di poter incontrare nuovamente quell'uomo.
"Avete gia intuito chi sono e senza dover parlare ancora sono qui per concludere la questione che avevo lasciato in sospeso molti anni fa!"
L'assassino del padre di Nardu e Durlach era tornato per terminare la lotta cominciata molti anni prima e finalmente per i due giovani in cerca di vendetta si era presentata l'occasione di pareggiare i conti.
Subito l'uomo con un gesto che nessuno riuscì bene a percepire immobilizzò l'elfo e gli altri compagni ancora addormentati. "Ce la sbrighiamo tra noi questa storia..."

Durlach si scambiò uno sguardo d'intesa con il fratello e quando questi assentì tirò fuori dalle coperte il suo nuovo arco acquistato a Mariemburg puntantolo verso il nemico e scoccò; la freccià sibilò ad altissima velocità ma l'assasino era un abile guerriero e grazie ai suoi riflessi fulminei si mosse per avitare il dardo, purtroppo per lui non abbastanza velocemente. Il colpo centrò ad una spalla il bersaglio facendolo indietreggiare.

Nardu subito richiamò a sè il grande potere che gli scaturiva nella vene e compiendo ampi gesti con la mano libera sentenziò delle parole, singolarmente prive di senso, ma che insieme componevano una complicata formula segreta. Due raggi roventi presero vita dalla mano del guerriero-stregone e guizarono come un torente di fiamme verso la figura avvolta dal mantello ma inaspettatamente le fiamme rimbalzarono contro una bariera invisibile che avvolgeva la nera figuara e tornarono a colpire il loro invocatore. Nardu ne uscì profondamente ustionato sul petto, ma ancora più deciso a non demordere.

L'assassino si limitò a camminare lentamente verso Duralch estraendo una spada, dalla nera lama decorata, di dimensioni immani e minacciose.
Ignorò i ripetuti dardi del ranger che sibilavano verso la sua persona e, anche se in buona parte furono schivati, quando andavano a segno non sortivano nessun effetto realmente tangibile oltre alle copiose perdite di sangue da parte dell'intruso: la sua avanzata non subiva rallentamenti.

Nardu si gettò in aiuto del fratello cercando di colpire il suo avversario ma il colpò fu evitato senza molti problemi. Allora senza arrendersi il guerriero afferrò una delle agate magiche che aveva acquistato nell'impero e richiamandovi il potere racchiuso toccò la sua arma: questa quasi prese vita e il il secondo colpo andò a segno ferendo gravemente ad una gamba l'assassino che però lo ingorò quasi totalmente per dedicarsi a Durlach.

Il temibile assassino calò un rapidissimo fendente in direzione della sua vittima che però si rivelò essere solo una finta dato che all'ultimo momento la lama cambiò direzione per colpire da un lato lo sventurato Durlach. La nera lama penetrò dal basso verso l'alto sfondando le costole delle sterno e mandando il ranger-ladro a terra in un bagno di sangue.

Nardu, che assistette alla scena, ritornò con la mente al suo incubo e infuriato e mosso da un fortissimo senso di protezione nei confronti del suo fratello minore a cui era tanto affezzionato si lanciò in una sanguinaria carica. Il fendente andò a segno provocando un profondo taglio nel ventre dell'uomo delle ombre ma questi non si fermò.

La nera figura, dopo aver incassato il colpo, si girò verso il suo aggressore e levando sopra la propria testa la grande spada la lasciò cadere in un colpo devanstante ma purtroppo lentissimo.

Il guerriero arcano percepito il colpo decise che quella era l'occasione per finire il suo avversario. Impungò un'altra agata incantata e nuovamente diede vita alla propria arma che saettò a tutta velocità verso la gola dell'avversario. Il colpo fu letale per l'assassino ma nonostante la morte del suo possessore l'enorme spada continuò nella sua rovinosa e pericolosa caduta.

Nardu tentò con un balzo di schivare il colpo ma non fu abbastanza rapido e prima di rendersene conto il suo corpo fu troncato in due parti nette. Era la fine. Così il valoroso guerriero che praticava la magia arcana abbandonò il piano materiale.

(continua...)
 
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Nardu
view post Posted on 14/9/2006, 15:31




(...continua)

L'effetto bloccante dell'assassino terminò con la morte di quest'ultimo. Subito Draugnim si lanciò verso il cadavere diviso in due parti dell'eroe caduto e raccogliendolo si precipitò verso la sede della gilda dei chierici per chiedere di poter riportare in vita il suo amico.
Drazius che ne frattempo si era svegliato notò l'elfo fuggire dalla stanza un secondo prima ma non ebbe il tempo di parlargli; si guardò in torno e notò il corpo privo di sensi di Durlach quindi vi si avvicinò. Si inginocchiò vicino al corpo straziato del compagno e a mani giunte iniziò a recitare una lunga a monotona litania: ad ogni parola del druido le ferite del ladro si rigeneravano senza lasciare alcun segno. Finita l'operazione ladro e monaco svegliarono Murtagh e si misero a correre sulle tracce di sangue lasciate dal guerriero-druido Draugnim.

Si ritrovarno tutti in una sala della sede della gilda gilda dei chierici ove l'elfo litigava con le lacrime agli occhi con una figura maestosa ricoperta da un candido vestito: il loro compagno non poteva essere resuscitato dato che nessuno possedeva il potere di rigenerare le ferite tanto profonde del guerriero.

Nessuno tranne forse...

(continua...)
 
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Nardu
view post Posted on 14/9/2006, 20:42




(...continua)

"Forse lui può! E' un uomo dagli immensi poteri e forse è in grado di ridare la vita al vostro compagno e nostro eroe caduto ma purtroppo sta per lasciare il Piano Materiale: dovete correre se volete raggiungerlo!" disse il responsabile della gilda dei chierici se non chierico più potente della città de La Curonne.
"Dove possiamo trovarlo?" quasi urlò Draugnim con una voce carica di trepidazione.
"Sotto all'altare del nostro Sovrano nel suo palazzo reale vi è un passaggio segreto che porta ad una grotta: è lì che il Potente sta per partire per attraversare il tessuto spazio-temporale che divide i piani."

Il gruppo delle Ombre del Crepuscolo partì a tutta velocità per tentare di raggiungere l'unico uomo che forse avrebbe potuto resuscitare Nardu, la loro ultima speranza.
Entrarono di corsa nel palazzo reale e poi nella sala del trono sotto losguardo vigile delle guardie che però non osarono fare domande agli eroi di Bretonnia e li lasciarono operare senza interferire.
Subito Durlach trovò l'interruttore che fece spostare il trono e sotto di esso vi era una piccola scala intagliata nella roccia che conduceva ad una grotta sotto il grande palazzo.
Gli eroi si fiondarono giu dalla scalinata, dato che il tempo era loro nemico, e quando giunsero all'entrata della grotta principale videro un uomo in una strana posizione all'interno di un cerchio circondato da simboli che stava urlando antiche parole magiche incomprensibili perfino a Murtagh; un attimo dopo una fortissima luce avvolse l'individuo che svanì portando con sè le ultime speranze di ridare la vita a Nardu il valoroso guerriero arcano della compagnia.

I compagni avviliti stavano per andarsene avvolti da un generale senso di malessere quando notarono che la grotta, al contrario di ciò che era loro sembrato a prima vista, non era vuota.

(continua...)
 
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Nardu
view post Posted on 14/9/2006, 21:18




(...continua)

A terra giacevano due corpi a prima vista privi di vita.
Si avvicinarono e videro che la prima figura era una splendida fanciulla, umana ma dall’eleganza che circondava le sinuose forme del suo corpo sarebbe potuta apparire un’elfa. Era vestita di un lungo straccio strappato ai fianchi a tal punto da sembrare scollature. Aveva capelli lunghi che cadevano fin sopra ai meravigliosi seni. I fianchi erano sinuosi, ma interrotti da una sagoma nera dal folto pelo: un gatto!
L'altra figura invece era un uomo possente e muscoloso che sicuramente avrebbe potuto incutere un certo timore ai presente se fosse stato coscente.

Draugnim si avvicinò alla figura femminile e allungò la mano per accarezzare il gatto poggiato sulla donna. Il felino inaspettatamente riprese vita e si scontò dal raggio d'azione dello sconosciuto. Un istante dopo anche le due figure umane si destarono dal loro sonno innaturale e il gruppo di sconosciuti intorno a loro impugnarono le loro inaspettate armi.

L'uomo stringeva tra le mani un cilindro bianco di discrete dimensioni in avorio decorato con cristallo splendente ed oro bianco. Al centro dell'oggetto si notava senza molta fatica una stranissima runa color oro indecifrabile. Il cilindro fu impugnato dalla possente figura a mo di elsa, come se vi fosse una lama invisibile, suscitando la curiosità dei presenti; un attimo dopo dallo strano oggetto candido e sicuramente di estremo valore comparve una lama di luce bianca dall'aria decisamente letale.

La donna che non fu da meno del suo compagno impugnò una specie di elsa simile a quella del compagno ma di dimensioni maggiori e soprattutto di colore diverso. La fantomatica arma impugnata dalla donna era composta d'ebano nerissimo decorato in oro e anch'essa riportava al centro una stranissima runa d'orata. Dal cilindro oscuro saettarono due lame, una per ogni estremità, di luce nera: un'immagine stupefacente e allo stesso tempo inquietante.

La donna chiese con tono di sfida "Chi siete? cosa volete da noi?"
"Noi siamo degli avventurieri e siamo venuti a cercare l'uomo che si trovava fino a pochi minuti orsono in questa grotta, sapete come possiamo contattarlo?" rispose Drazius rispettosamente.
Il volto della donna cambiò espressione e assunse l'atteggiamento tipico di qualcuno che non sa di cosa si stia parlando "Io non so nemmeno dove mi trovo! non ho la più pallida idea di chi sia l'uomo che cercate e come contattarlo!"
"Mia splendida signora ci troviamo in una grotta sotto le fondamenta del palazzo reale de La Curonne, capitale di Bretonnia" setenziò Draugnim con aria servile.
"Bretonnia? Non conosco questa terra! Io stavo lottando con degli orchetti quando...non ricordo bene." disse la donna totalmente confusa riponendo la sua arma. Anche il suo compagno rimise l'arma alla cintura.
"Sì, Bretonnia! E' il nome che hanno preso le Terre Occidentali alla fine della Seconda Era; da quando gli elfi..." stava dicendo Draugnim fu interrotto dalla donna "Come alla fine della Seconda Era? Io ho sempre vissuto nell'Era degli Elfi!"
La notizia che le due figure avevano dormito per millenni per poi risvegliarsi nella Terza Era in un mondo completamente diverso scioccò tutti all'interno della grotta.

I due nuovi individui vennero portati all'esterno ad ammirare come il mondo era mutato con il passare dei millenni mentre l'elfo, curioso di apprendere notizie sul passato e sulla storie delle proprie terre ancestrali, raccontava ciò che sapeva della storia passata fino all'attuale presente.

Durante la giornata i componenti della Gilda delle Ombre del Crepuscolo celebrarono il funerale al loro vecchi compagno defunto Nardu assistiti dall'intera città. Il cadavere del guerriero-stregone fu bruciato in una pira immensa a cui tutti gli abitanti avevano preso parte per appiccare.
Il falco Osiride si appollaiò sulla spalla del fratello del defunto Durlach in segno che lui ora sarebbe rimasto al suo fianco: il ranger sentiva che qualcosa del fratello era rimasto nel falco e accettò il nuovo compagno di buon grado.
Draugnim ricevette in dono la possente spada del guerriero sicuro di ascoltare la volontà di quest'ultimo che aveva sempre trattato il compagno guerriero con un occhio di riguardo ed un profondo spirito di fratellanza.
L'armatura celestiale fu conservata nell'ingresso della sede della gilda in memore al valoroso caduto.
Il funerale fu un degno addio al compagno di mille avventure caduto per mano del fato.
 
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Nardu
view post Posted on 15/9/2006, 19:43




Giorno Ventinovesimo dell'Ottavo mese.

Darna aveva ben osservato i suoi nuovi compagni cercando di dedurre il più possibile riguardo i loro stili di vita e le loro capacità ed era riuscita a farsi un quadro abbastanza chiaro.

L'uomo, molto giovane, che rispondeva al nome di Durlach altri non era che il fratello minore di Nardu Arsareg, ufficialmente riconosciuto come responsabile della Gilda delle Ombre. Il ragazzo non mostrava particolare possenza fisica ma il suo corpo ben allenato tradiva un'agilità dei movimenti senza pari. L'individuo, come chiunque esperto nel campo avrebbe potuto capire senza molte difficoltà, era un abile ladro armato di una coppia di spade letali e un arco a dir poco meraviglioso: quell'arma di micidiale precisione scatenava le invidie della giovane donna che però temendo l'abilità del suo nuovo amico decise di rinunciarvi senza tentare o tramare inganni.

Murtagh, un cittadino dell'attuale capitale di queste terre, mostrava la dignità propria di un nobile anche il suo abbigliamento non troppo raffinato lasciava spazio a molte altre interpretazioni. Secondo l'opinione di Darna, l'uomo doveva essere un potente praticante della magia arcana dato che spesso consulatava il suo enorme libro, un libro d'incantesimi come dedusse a prima vista la ladra-maga, e visto che il suo atteggiamento era imperscrutabile, riflessivo e privo d'emozioni di fronte ad ogni evenienza come un potente arcanista che dopo aver visto il potere dell'arte che pratica non teme più nessun ostacolo perchè ben sa che a lui nulla è impossibile.

L'elfo di nome Draugnim manteneva l'atteggimento altero, raffinato e poco loquace proprio della sua razza. I suoi movimenti erano aggrazziati anche se i suoi muscoli decisamente possenti secondo i canoni degli abitanti delle foreste. La meravigliosa fanciulla dedusse senza troppa difficoltà la causa di tale vigore da parte del guardiano dei boschi: questi portava con se una coppia di spade decisamente molto grandi e pesanti e dalla innegata potenza distruttiva. Per concludere il quadro sull'individuo dalla pelle verde Darna notò che Draugnim non indossava nessun tipo di armatura metallica o altri oggetti frutto della lavorazione di un fabbro ma portava con sè solo ciò che la foresta gli aveva offerto in pieno rispetto con la natura: un elfo dalla innegabili doti morali.

L'ultimo della lista rispondeva al nome di Drazius e come si poteva notare osservando attentamente, cercando di cogliere il momento in cui il cappuccio si scostava lievemente dalle tempie, era un mezz'elfo. Il suo abbigliamento molto spartano e semplice, la totale assenza di armi e oggetti di valore oltre che l'inaspettato disinteresse per ogni tipo di bene compreso il cibo garantivano, a quello che sicuramente era un monaco molto legato alla disciplina, una protezione lampante verso ogni tipo di brigante che mai si sarebbe anche solo avvicinato con lo scopo di attuare un furto. Questo spinse Darna ad escludere a priori Drazius dalla lista dei possibili compagni a cui spalleggiarsi per iniziare a destreggiarsi nel nuovo mondo.

Alla conclusione di questi ragionamenti la ladra optò per tentare un rapporto amichevole verso l'unico che veramente temeva e meritava rispetto: Durlach il ladro. Egli d'altro canto provava un certo interesse verso la fanciulla e fu ben lieto di accompagnarla per la città informandola di tutto ciò che le sarebbe potuto essere utile nella vita nella città de La Curonne.

(continua...)
 
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Nardu
view post Posted on 15/9/2006, 19:44




(...continua)

Durlach si offrì di accompagnare Darna ad un semplice negozio di magia dato che la donna aveva ripetutamente ribadito di aver bisogno di procurarsi alcuni oggetti.
Il negoziante accolse la fanciulla nella sua umile bottega con un'eccessiva enfasi che tradiva il suo interesse stuzzicato dalle provocanti forme della donna. L'uomo fu ben lieto di accogliere la ragazza dietro al bancone che si avvicinava abbracciandolo e guardando in direzione del libro di magia che lui aveva preso da sotto il bancone sotto richiesta della cliente; purtroppo per lui le intenzioni della donna erano ben lungi dal corteggiare un povero mercante e prima che il poveretto ebbe il tempo di rendersene conto la magica lama d'ombra era già scattata ad un tacito richiamo nella mano della padrona che con uno scatto aveva sgozzato la sua vittima.
I due ladri raccolsero ogni oggetto che a loro parere avrebbe potuto avere un qualche valore, oltre alle poche monete d'oro e al tanto ambito libro di magia per la fanciulla.

"Visto? Insieme possiamo ottenere moltissimo..." stava dicendo la ladra al compagno quando si fermò improvvisamente un secondo: Shiba, la gatta, aveva riferito alla compagna che potevano uscire senza alcun rischio in quel momento "...ora possiamo andare!"
"La prossima meta?" chiese Durlach incuriosito dalla ragazza e dai suoi modi freddi, spietati ed estremamente calcolati.
"Portami in un negozio dove ogni avventuriero cerca beni d'ogni genere. devo spendere queste nuove monete d'oro!" rispose la ragazza con un sogghigno.
Anche il ladrò sorrise divertito.

(continua...)
 
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Nardu
view post Posted on 15/9/2006, 20:17




(...continua)

La Bottega dell'Avventuriero era un edificio molto grande, frequentato da un discreto numero di clienti e fornito di ogni oggetto che nella vita fuori città poteva servire.
Il commesso accolse i due nuovi clienti con un sorriso affabile anche se nel vedere gli stracci di cui Darna era vestita temeva di aver a che fare con dei mendicanti a corto di denaro, per sua fortuna il rumore inconfondibile delle monete d'oro che cozzavano nel sacchetto della giovane riportò il buon umore nell'animo del mercante.
I due ladri acquistaraono, stranamente, alcuni oggetti di uso comune, da corde, ad alcune armi, da lancio ad un vestito da cortigiana, evidentemente destinato alla donna.

"Scusi, avete delle armature? Molto leggere, che agevoli il più possibile i movimenti ma nonostante questo fornisca una discreta protezione." chiese Darna al commesso.
"Ma certo mia signora! Ma ho paura che sia ben oltre le sue possibilità: il costo è decisamente elevato." rispose garbadamente l'uomo dietro al bancone.
"Non si preoccupi! Le mie risorse sono pressochè illimitate!" le ultime parole furono pronunciate dalla ragazza con un sorriso che fece rabbrividire il suo interlocutore. Durlach rideva dentro di sè al pensiero di ciò che la sua nuova amica avrebbe potuto escogitare ed attendeva impaziente la prossima mossa.
Il commesso prese un'armatura di fattura a dir poco eccezzionale e la porse alla ragazza che nel guardarla rimase sbalordita: doveva essere sua.
Chiesto il prezzo i due ladri si accorsero che le parole del mercante erano più che veritiere: il costo dell'armatura superava di oltre venti volte la loro disponibilità economica.
Darna si guardò in torno e notò che il negozio, benchè nn fosse affollato, era ben frequentato.

Con uno scatto si coprì il capo con un cappuccio nero molto lungo acquistato pochi minuti prima e mentre con l'altra mano richiamò fulmineamente la sua magica arma per poi saettare un letale affondo che lasciò senza alcuna speranza di vita lo sventurato commesso. Sfortunatamente il poveretto prima di stramazzare al suolo lanciò un grido di dolore acutissimo e gran parte dei presenti si voltò a guardare. La ladra afferrò senza pensarci due volte l'armatura con la mano ancora libera ed iniziò a correre a tutta velocità verso l'uscita. Uccise ben tre individui che gli si pararono contro per fermarla prima di arrivare in prossimità della porta d'ingresso. In quell'istante nella mente della donna balenò un'idea: la maga si girò su sè stessa e pronunciò una complicata serie di parole associata a pochi semplici gesti delle mani, un frangente dopo sul pavimento tra lei e i suoi inseguitori era comparsa una ragnatela gigantesca che intrappolò i primi malcapitati che non fecero in tempo a rallentare la corsa e impedì ai seguenti di raggiungerla.
La donna riprese la sua fuga dirigendosi alla sede della gilda delle ombre con un sorriso stampato sulle labbra.

Nuovi e vecchi ospiti si ritrovarono a sera alla sede della gilda delle ombre del crepuscolo per cenare tutti insieme.
Quando però tutti stavano per andare a letto Durlach si avvicinò a Darna "Ho un bel posto da visitare, vuoi venire con me?"
"Ti sto gia seguendo..." rispose la ragazza...

(continua...)
 
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Nardu
view post Posted on 16/9/2006, 21:23




(...continua)

Durlach era particolarmente divertito dalla spavalderia della donna ma nonostante tutto si era prefissato un obbiettivo e doveva portarlo a termine con o senza la compagnia di Darna anche perchè in fondo la sua presenza non sarebbe dovuta essere obbligatoriamente necessaria. In ogni caso, per la sua felicità, la ragazza accettò di seguirlo senza esitare.

I due ladri si diressero ad una locanda dall'aria alquanto losca e decisamente affollata.
All'entrata trovarono un uomo che subito si rivolse loro salutando ma da quanto notò Durlach le sue attenzioni era rivolte esclusivamente alla giovane razza perciò i due ladri si divisero: il giovane averebbe continuato la sua ricerca da solo mentre la donna avrebbe cercato vittime facili a cui alleggerire le tasche, anche se non avrebbe mai potuto prevedere che le cose sarebbero andate molto diversamente.

"Ti offro qualcosa da bere, prendi..." stava dicendo l'uomo che Darna aveva trovato all'ingresso della locanda offrendo quello che sembrava un invitante bicchiere di sidro. L'esperta ladra, sempre diffidente, iniziò ad esaminare il contenuto del bicchiere prima di berlo scatenando così un'indesiderata reazione da parte dell'uomo.
"Non ti fidi di me?" disse con tono offeso; messa alle strette con il timore di poter perdere l'occasione di avere un aggancio importante in quel nuovo ambiente la ragazza bevve il contenuto del bicchiere tutto d'un fiato: subito si accorse del grave errore.

L'eccesso di fiducia e la sconsideratezza di quella scelta costarono un alto prezzo alla giovane ladra. Subito la testa della ragazza iniziò a girare vorticosamente provocando sensazioni di nausea, per Darna era difficile distinguere chiaramente ciò che la circondava e solo una cosa gli era rimasta ben impressa nella mente: il sorriso che si era dipinto sul volto del suo interlocutore nel momento in cui aveva ingerito il liquido contenuto nel bicchiere.
Era stata drogata e lo scopo dell'artefice di ciò era facilmente deducibile.
"Vedo che non ti senti molto bene, puoi sdraiarti su quel letto se vuoi." Darna era stata condotta senza rendersene conto in una camera al piano superiore della locanda ed ora veniva invitata a sdraiarsi su un sudicio letto, unico arredo dell'ambiente.

Con straordinaria sorpresa dell'uomo la giovane maga-ladra rispose al suo invito dicendo "Forse hai ragione: meglio che mi sdraii un attimo..." e appoggionadosi al letto aggiunse "...perchè non vieni a farmi compagnia?" Il suo interlocutore non desiderava altro e ipraticamente si fiondò sulla ragazza commettendo il grave errore di abbassare la guardia.
Darna aveva gia pianificato la sua strategia di difesa: si trovava in grave difficoltà e faceva fatica a rimanere lucida a causa della droga contenuta nella bevanda e perciò aveva deciso che illudere il suo avversario, fingendo di seguire il suo gioco, era il modo migliore per scoprire una falla nelle sue difese e non si sbagliava.

Quando l'uomo si avventò sulla ragazza gia pregustando le sue sinuose curve non si aspettava di certo di trovarsi la lama di luce oscura conficcata nel suo addomme: Darna era stata troppo veloce e non gli aveva dato possibilità di difesa, purtroppo il colpo non era stato abbastanza forte da uccidere il bersaglio.
"Questo non dovevi farlo!" disse l'uomo decisamente adirato impugnando un pugnale. Darna nascose la sua spada oscura ed iniziò ad urlare chiedendo aiuto nella speranza di evitare la lotta, purtroppo nessuno accorse, almeno non in tempo.
L'aggressore si lanciò in una carica sulla ladra ma i suoi movimenti erano rallentati dalla ferita all'addomme e perciò fu facile per la fanciulla, anche se drogata, schivare l'attacco impreciso.
Nessuno giungeva alla porta e perciò la maga decise che non poteva più aspettare: posando una mano sulla fronte del sul aggressore pronunciò una lunga seria di parole indecifrabili per qualsiasi individuo profano allo studio della magia arcana cercando di mantenere la concentrazione. Un attimo dopo il brigante ingannatore giceva a terra avvolto da un sonno profondo. Darna si appoggiò sul letto esausta proprio mentre le porta della stanza si apriva.

Un uomo aveva udito le precenti urla che chiedevano aiuto ed ora si apprestava ad entrare nella stanza. Lo spettacolo che si presentò di fronte al nuovo individuo fu molto più bizzarro di quello che si sarebbe aspettato: un uomo giceva a terra a prima vista addormentato ed una stupenda fanciulla dall'aria ubriaca sedeva sul letto.
"Non ho più bisogno d'aiuto, sparisci!" furono le parole con cui il nuovo individuo fu accolto nell'ambiente ma le intenzioni di quest'ultimo erano ben diverse: questi entrò nella stanza chiudendo la porta a chiave, non si sarebbe fatto sfuggire una così provocante ragazza in un evidente stato di ebbrezza.
Darna in tutta risposta a quel comportamento scagliò la sua spada a lame sguainate verso l'intruso urlandogli di starle alla larga; il colpo non andò a segno e non fece altro che invogliare maggiormente il nuovo aggressore.
"Possibile che gli uomini non pensino ad altro?" si chiese tra sè e sè la ragazza mentre l'uomo incalzava in un attacco armato di pugnale.
L'abile ladra schivò un paio di colpi dopodichè richiamò con un tacito messaggio la sua arma e sfoderando le sue lame colpì senza pietà il suo avversario al volto che cadde a terra morto, orribilmente sfigurato.
La spietata ragazza si avvicinò alla porta e recuperò la chiave nascondendola tra i vestiti, poi si diresse verso l'aggressore addormentato e lo legò e imbavagliò risparmiandogli la vita per il momento, in conclusione si distese sul letto per riposare almeno fino alla fine dell'effetto della droga.

(continua...)
 
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Nardu
view post Posted on 16/9/2006, 21:51




(...continua)

Durlach non era riuscito a trovare ciò che cercava e ma decise di non andarsene nonostante l'alba si avvicinasse anche perchè aveva perso di vista Darna ed era intenzionato ad aspettarla. Rimase su una sedia in un angolo della locanda in uno stato di dormiveglia.

Darna quando aprì gli occhi dopo alcune ore di riposo si ritrovò legata al letto con la corda che aveva usato per intreppolare l'aggressore addormentato e quest'ultimo sveglio davanti a lei con un sogghigno scolpito sul volto.
L'uomo senza dire nulla iniziò ad avvicinarsi con il volto contorto in un'espressione euforica: aveva lasciato le gambe della giovane libere dalle corde per ovvi motivi.
La ladra tentò ripetutamente di liberare le mani inutilmente e visto che immobilizzata e imbavagliata non poteva ricorrere alla magia aveva solo una possibilità; lasciò impavidamente che il suo aggressore le aprisse le gambe e si avvicinasse e quando fu nella posizione ideale mandò il suo pensiero alla sua spada oscura che guizzò rotando in direzione della padrona con le lame di luce oscura pronte a colpire.
Per sua fortuna il furfante si accorse della minaccia e schivò l'arma afferrandola per il manico dicendo "Non funzionano con me questi trucchetti!" dopodichè si gettò l'arma alla spalle e tornò nuovamente a dedicarsi a ciò che maggiormente desiderava al momento ma non ebbe il tempo.
"Grave errore!" pensò la maga-ladra ricorrendo al trucchetto utilizzato un attimo fa: la spada che era stata gettata all'indietro dall'uomo riprese a scattare in direzione della padrona ancor prima di toccar terra, nuovamente con la lama di luce nera protesa in avanti, attraversando l'unico ostacolo che le impediva di raggiungere l'obbiettivo, l'aggressore.
L'uomo non rimase di stucco nel vedere la lama di luce oscura uscirgli dal petto prima di spirare.
Darna si liberò dopo un pò dalle corde e ripulì i due cadaveri prima di abbandonare la stanza.
 
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Nardu
view post Posted on 16/9/2006, 22:09




Giorno Trentesimo dell'Ottavo mese.

Murtagh si destò di buon ora nel suo letto nella sede della gilda per mettersi a studiare e notò due cose curiosissime nella stanza.
La prima era Draugnim che aveva dormito poggiato sui suoi tre spadoni dopo averli conficcati nella parete.
Mentre la seconda era uno strano biglietto alla parete che portava la firma di Drazius. Il mago-stregone senza nemmeno leggere invocò il potere di un semplice incantesimo per contattare mentalmente il druido.
"Dove sei finito Drazius?"
"Sto tornado nel mio bosco. Non hai letto il mio messaggio? Ieri ho incontrato un membro della mia confraternita che mi ha rivelato di aver trovato il Seme che ho tanto cercato per ridare la vita al nostro bosco; torno con i miei fratelli, ho nostalgia di casa e loro hanno bisogno di me per accudire il nostro nuovo bosco. Addio!"
Murtagh era senza parole: Drazius li aveva lasciati! Subito svegliò Draugnim dal suo stato di trance e lo mise al corrente di ciò che era accaduto; un istante dopo stava già contattando Durlach con lo stesso incantesimo per avvertire anche lui.
Era una grave perdita per la Gilda delle Ombre del Crepuscolo ma in fondo per il mezz'elfo era meglio così.ù

Darna scese al piano terra cercando con lo sguardo il suo compagno ladro che trovò in un angolo della taverna: lo prese per i vestiti e gli praticamente ordinò di uscire immediatamente dato che era particolarmente adirata per la nottataccia.
Appena usciti trovarono appoggiato ad una parete al finco dell'ingresso il compagno della ladra che la salutò dicendo "Divertita questa notte?"
La giovane subito gli chiese "Mi hai seguita? Eri qui questa notte?" e il compagno rispose senza riflettere "Certo, perchè..." ma non ebbe il tempo di finire perchè uno schiaffo ben assestato lo colpì in pieno "Ho lottato per la mia vita per tutta la notte e tu mi chiedi se mi sono divertita?"
La donna, come i due uomini constatarono, era particolarmente acida ed iraconda in quella mattina.

Mentre Draugnim compì una pausa meditativa di diverse ore, come a volte accadeva, e Murtagh si abbandonava al piacere della lettura nella gilda, Darna si diresse, secondo le indacazioni, all'unica sala allenamenti della città, che si trovava nella gilda dei guerrieri, ove trascorse l'intera giornata, forse per sfogare la tensione o forse perchè si era resa conto di essere fisicamente più debole di un eventuale aggressore ed una corda era bastata ad immobilizzarla.

Durlach e il compagno della ladra invece si diressero al centro della città dove la bacheca degli annunci forse avrebbe contenuto qualche incarico interesante: entrambi condividevano il desiderio di racimolare del denaro anche se per scopi diversi.
Tra i vari annunci il più allettante fu uno strano biglietto molto vago che chiedeva assistenza per il recupero di un manufatto sacro; non dava altre informazioni ma riportava l'indirizzo a cui dirigersi se si era interessati.

Lo stregone e il ladro si diressero all'edificio indicato sul biglietto nella bacheca al centro de La Curonne sotto l'ombra di un piccolo albero. Ad accoglierli c'era un uomo dall'aria riservata e di poche parole.
"Siamo qui per l'annuncio, per partecipare al recupero..." ma fu interrotto.
"Bene bene! Venite domani mattina presto e vi darò i dettagli del vostro incarico, arrivederci."
Congedati i due uomini fece loro segno di uscire.

I due tornarono alla gilda dove avvertirono gli altri dell'incarico che avevano trovato dopo di che si misero a riposare o a prepararsi come meglio credevano per la nuova missione.

L'Oratore.
 
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