Nardu |
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Durlach era particolarmente divertito dalla spavalderia della donna ma nonostante tutto si era prefissato un obbiettivo e doveva portarlo a termine con o senza la compagnia di Darna anche perchè in fondo la sua presenza non sarebbe dovuta essere obbligatoriamente necessaria. In ogni caso, per la sua felicità, la ragazza accettò di seguirlo senza esitare.
I due ladri si diressero ad una locanda dall'aria alquanto losca e decisamente affollata. All'entrata trovarono un uomo che subito si rivolse loro salutando ma da quanto notò Durlach le sue attenzioni era rivolte esclusivamente alla giovane razza perciò i due ladri si divisero: il giovane averebbe continuato la sua ricerca da solo mentre la donna avrebbe cercato vittime facili a cui alleggerire le tasche, anche se non avrebbe mai potuto prevedere che le cose sarebbero andate molto diversamente.
"Ti offro qualcosa da bere, prendi..." stava dicendo l'uomo che Darna aveva trovato all'ingresso della locanda offrendo quello che sembrava un invitante bicchiere di sidro. L'esperta ladra, sempre diffidente, iniziò ad esaminare il contenuto del bicchiere prima di berlo scatenando così un'indesiderata reazione da parte dell'uomo. "Non ti fidi di me?" disse con tono offeso; messa alle strette con il timore di poter perdere l'occasione di avere un aggancio importante in quel nuovo ambiente la ragazza bevve il contenuto del bicchiere tutto d'un fiato: subito si accorse del grave errore.
L'eccesso di fiducia e la sconsideratezza di quella scelta costarono un alto prezzo alla giovane ladra. Subito la testa della ragazza iniziò a girare vorticosamente provocando sensazioni di nausea, per Darna era difficile distinguere chiaramente ciò che la circondava e solo una cosa gli era rimasta ben impressa nella mente: il sorriso che si era dipinto sul volto del suo interlocutore nel momento in cui aveva ingerito il liquido contenuto nel bicchiere. Era stata drogata e lo scopo dell'artefice di ciò era facilmente deducibile. "Vedo che non ti senti molto bene, puoi sdraiarti su quel letto se vuoi." Darna era stata condotta senza rendersene conto in una camera al piano superiore della locanda ed ora veniva invitata a sdraiarsi su un sudicio letto, unico arredo dell'ambiente.
Con straordinaria sorpresa dell'uomo la giovane maga-ladra rispose al suo invito dicendo "Forse hai ragione: meglio che mi sdraii un attimo..." e appoggionadosi al letto aggiunse "...perchè non vieni a farmi compagnia?" Il suo interlocutore non desiderava altro e ipraticamente si fiondò sulla ragazza commettendo il grave errore di abbassare la guardia. Darna aveva gia pianificato la sua strategia di difesa: si trovava in grave difficoltà e faceva fatica a rimanere lucida a causa della droga contenuta nella bevanda e perciò aveva deciso che illudere il suo avversario, fingendo di seguire il suo gioco, era il modo migliore per scoprire una falla nelle sue difese e non si sbagliava.
Quando l'uomo si avventò sulla ragazza gia pregustando le sue sinuose curve non si aspettava di certo di trovarsi la lama di luce oscura conficcata nel suo addomme: Darna era stata troppo veloce e non gli aveva dato possibilità di difesa, purtroppo il colpo non era stato abbastanza forte da uccidere il bersaglio. "Questo non dovevi farlo!" disse l'uomo decisamente adirato impugnando un pugnale. Darna nascose la sua spada oscura ed iniziò ad urlare chiedendo aiuto nella speranza di evitare la lotta, purtroppo nessuno accorse, almeno non in tempo. L'aggressore si lanciò in una carica sulla ladra ma i suoi movimenti erano rallentati dalla ferita all'addomme e perciò fu facile per la fanciulla, anche se drogata, schivare l'attacco impreciso. Nessuno giungeva alla porta e perciò la maga decise che non poteva più aspettare: posando una mano sulla fronte del sul aggressore pronunciò una lunga seria di parole indecifrabili per qualsiasi individuo profano allo studio della magia arcana cercando di mantenere la concentrazione. Un attimo dopo il brigante ingannatore giceva a terra avvolto da un sonno profondo. Darna si appoggiò sul letto esausta proprio mentre le porta della stanza si apriva.
Un uomo aveva udito le precenti urla che chiedevano aiuto ed ora si apprestava ad entrare nella stanza. Lo spettacolo che si presentò di fronte al nuovo individuo fu molto più bizzarro di quello che si sarebbe aspettato: un uomo giceva a terra a prima vista addormentato ed una stupenda fanciulla dall'aria ubriaca sedeva sul letto. "Non ho più bisogno d'aiuto, sparisci!" furono le parole con cui il nuovo individuo fu accolto nell'ambiente ma le intenzioni di quest'ultimo erano ben diverse: questi entrò nella stanza chiudendo la porta a chiave, non si sarebbe fatto sfuggire una così provocante ragazza in un evidente stato di ebbrezza. Darna in tutta risposta a quel comportamento scagliò la sua spada a lame sguainate verso l'intruso urlandogli di starle alla larga; il colpo non andò a segno e non fece altro che invogliare maggiormente il nuovo aggressore. "Possibile che gli uomini non pensino ad altro?" si chiese tra sè e sè la ragazza mentre l'uomo incalzava in un attacco armato di pugnale. L'abile ladra schivò un paio di colpi dopodichè richiamò con un tacito messaggio la sua arma e sfoderando le sue lame colpì senza pietà il suo avversario al volto che cadde a terra morto, orribilmente sfigurato. La spietata ragazza si avvicinò alla porta e recuperò la chiave nascondendola tra i vestiti, poi si diresse verso l'aggressore addormentato e lo legò e imbavagliò risparmiandogli la vita per il momento, in conclusione si distese sul letto per riposare almeno fino alla fine dell'effetto della droga.
(continua...)
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