[I Reami di Giada] Prefazione

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Nardu
view post Posted on 6/6/2007, 14:47




In un’era ormai passata esisteva una Terra, il cui nome si è ormai perduto. Rigogliosa e ricca, era governata da uomini potenti e saggi che con maestria e giudizio resero la prosperità una consuetudine diffusa; ma una minaccia allungò le proprie mire su questa Terra.

Un Essere onnipotente in grado di creare e distruggere allo stesso modo e con la stessa facilità portò la guerra spinto da una cieca bramosia di potere, tanto da costringere un gruppo di valorosi a scendere in campo. Un esercito di arcanisti e oracoli si riunì sotto un unico vessillo per sconfiggere l’Essere: lo scontro fu spietato e moltissimi perirono in sol istante.

Un uomo, il cui volto è celato nei meandri della Storia Perduta,si frappose tra l’esercito e l’Essere stringendo tra le mani una Sfera di Giada brillante, poco più grande di un pugno. L’eroe, incurante degli scherni del suo avversario e degli avvertimenti dei suoi simili, pose a terra la Sfera, tempestata di rune splendenti e ideogrammi dalle linee gentili, tracciando immediatamente sul suolo circostante un reticolo di contorto di arcani segni.

Con la tranquillità di colui che si appresta a compiere una consueta mansione, l’Impavido batté con forza il proprio bastone sulla terra e con voce tonante diede fiato ad una complessa e solenne litania. L’Essere ne rimase colpito e iniziò immediatamente a soffrire udendo quelle parole empie e cariche di potere. Non vi fu il tempo di reagire per L’Essere, dato che il solitario e coraggioso canto divenne in breve tempo un coro dalle centinaia di voci: l’Eroe cantava seguito dai suoi simili. Le Parole di Potere si diffusero nell’aria, nella terra, nell’acqua e giunsero alle orecchie di ogni essere vivente.

La Litania giunse all’apice nell’esatto istante in cui un’intensissima luce prese vita dal corpo dell’Essere: un raggio si abbatté sulla Sfera di Giada e dell’Onnipotente si perse ogni traccia. Il terreno arse seguendo i segni arcani tracciati e le rune d’orate scomparvero dalla superficie immacolata della Sfera. Solo un piccolo bagliore era testimone di ciò che in quel giorno passato accadde, solo un piccolo bagliore vestigia per quanti sapevano.

Un sorriso sincero increspò il volto dell’Eroe: il Sigillo era stato posto. Cadde in ginocchio, stremato. La vita scorreva via veloce,ma nel cuore la gioia di chi conclude la propria esistenza a pieno consolava quell’istante. Il Coraggioso perì e con lui quanti avevano partecipato al suo canto. Così l’Essere fu intrappolato. L’estremo sacrificio di molti fu la pace per tutti.
 
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