Nardu |
|
| @Drazius Non individui nessuna aura magica all'interno del raggio dell'incantesimo e a tutti gli effetti ti sembrano normalissime fiamme. Come se quanto era di fronte ai portatori della Collana non bastasse, un forte vento arido iniziava a levarsi da sud, alimentando ancor più l'inferno di fuoco e fiamme.
I volti degli uomini erano segnati dalla mancanza di un vero momento di pace e riposo. Gli occhi scavati dai pensieri nefasti che li tormentavano giorno e notte, erano specchio del loro animo abbattuto. Poche le soddisfazioni in quella vita di perenne conflitto contro un nemico apparentemente intangibile, imbattibile ed inarrestabile. Infiniti i dubbi che attanagliavano i cuori degli eroi, costretti a vagare nel buio della solitudine, senza un barlume di speranza che potesse fungere da guida e fonte ispiratrice. Necessitavano tutti di un aiuto, non necessariamente concreto, quanto morale, che potesse risollevare gli spiriti e dar loro nuovo vigore e coraggio. Nuove motivazioni che alimentassero il loro fervore nel mettere a repentaglio la propria vita per il bene comune.
I volti di tutti erano cupi nonostante recentemente avessero ottenuto quella che poteva sembrare una vittoria: avevano recuperato il primo frammento mancante della Collana. L'impresa era costata fatica, sangue e molto dolore ed ora, che s'erano riuniti dopo la dipartita di alcuni, non trovavano grande conforto nelle gesta compiute.
Seizo più di tutti sentiva il peso degli ultimi giorni. Era divenuto il nuovo portatore della Collana, costretto dagli eventi e dalla necessità. Portatore di quel fardello ch'era cresciuto di peso e di potere poche notti fa quando il samurai, destandosi improvvisamente da un sogno di morte e ombre, avevano notato con orrore che la gemma recuperata aveva di propria volontà occupato l'alveolo sinistro dell'artefatto malvagio.
Ed ora erano tutti lì a sfogare la frustrazione a modo proprio, rincuorandosi della presenza dei propri amici e cercando di farsi forza a vicenda. Erano tanto presi dai propri pensieri che quasi non si accorsero di non essere soli, se non dopo diverso tempo. In prossimità della foresta, infatti, vi era un folto gruppo di contadini, probabilmente proveniente dalle terre limitrofe, che vociava ma non agiva in maniera alcuna.
|
| |