[Sine Requie - Templari] I Cavalieri del Tempio

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Nardu
view post Posted on 28/5/2012, 17:55 by: Nardu




Fratello Lodovico da Firenze
Templare Adepto


Tarocco Dominante: Il Papa
Arcano del Passato: Il Diavolo

Età: 57

Carattere
Chi conosce Lodovico tende a chiamarlo Maestro, nonostante egli non ricopra la carica di Maestro all'interno dell'Ordine, ma in maniera di ringraziamento e rispetto verso il suo modo di fare disponibile e protettivo. Lodovico infatti si propone sempre di insegnare e guidare i fratelli più giovani in modo di tramandare la sua saggezza ed esperienza, oltre che cultura. E' un uomo pacato, a volte riservato e molto arguto, che adora far da insegnate ai più giovani e da guida spirituale e filosofica a chiunque lo ricerchi.
Anche se di indole è poco portato alla battaglia in prima linea, il suo animo impavido e la sua prestanza fisica lo hanno portato a rifiutare la carica di Maestro di una Rocca diverse volte, per continuare a servire l'Ordine Templare al fianco dei suoi confratelli con la Spada in una mano e la Bibbia nell'altra.
Il proprio dono, interpretato da Lodovico come un simbolo della misericordia divina, è stata un'ulteriore spinta per dedicarsi alla vita monastica e alla preghiera. I Cavalieri del Tempio non hanno mai osteggiato il suo potere e anzi lo hanno protetto dalle grinfie dell'Inquisizione, dimostrandogli fiducia e carità, che lui ora ripaga con la stessa moneta.

Storia
Lodovico deteneva una cattedra d'insegnate di Lettere e Filosofia a Firenze prima dello scoppio del Secondo Conflitto.
Il giorno prima di essere chiamato alle armi, ebbe una sorta di incubo ad occhi aperti in cui vide sé stesso arruolato, spedito al fronte, i caduti che si rialzavano dalle trincee per sbranare i compagni e lui stesso che veniva colpito al volto dalla deflagrazione di una granata per poi rialzarsi e cercare carne. Il tutto collegato in qualche strana maniera ai numeri 6 e 44.
A capo di qualche giorno Lodivico era al fronte spendendo sangue ed energie per servire il proprio paese, affranto per la situazione che non lo appagava e spaventato per la sua visione; passati un paio di anni però decise che la sua visione era stata frutto dell'immaginazione e dello stress.
La notte del 5 giugno del 1944 improvvisamente rivide i numeri 6 e 44 riuniti e senza riflettere disertò scappando il più lontano possibile dal fronte, ma fu mentre fuggiva che un'incursione notturna dei nemici gli fece volare una granata a poca distanza e la deflagrazione si portò via un occhio e gran parte del suo volto. Forse fu la sua visione a salvarlo, forse solo la buona sorte.
Lodovico fu dato per morto dall'Esercito e fu raccolto da dei contadini che lo aiutarono, lui ricambiò aiutandoli a proteggersi per i primi mesi dalla Fame dei morti.
Passò gli anni seguenti di caos sopravvivendo e cercando uno scopo nella propria vita. Unica cosa che lo affiancò fu la fede e la preghiera, dato che l'uomo aveva interpretato la visione come un messaggio divino.
Nel 49 entrò nel neo Ordine Templare ricreato divenendo uno dei membri più rispettati dai Gran Maestri, sia per il suo dono che più volte aiuto le cause dei Templari e sia per la sua fedeltà.

Pregi: Iniziazione Occulta, Non impressionabile
Difetti: Brutta cicatrice (ustioni volto), Mutilazione (occhio sinistro)

Equipaggiamento

Lodovico solitamente, se è costretto a combattere, ricorre alla spada che gli fu donata dall'Ordine. Una delle prime ad essere forgiata dai Benedettini che crearono tutte le spade dei primi Cavalieri Templari nel '49.

Spada Templare
Spada in acciaio con l'elsa raffigurante due cavalieri. Su un lato della lama è inciso il motto templare, mentre sull'altro vi è la Croce.

Se Lodovico è costretto a combattere con diversi Morti o le sorti della lotta sono veramente a rischio allora ricorre al dono di San Benedetto.

Miserere
Miserere, è un Expiator Minor che rappresenta il credo del Templare, predicatore e guida pittosto che uccisore.
Da un lato della lama è inciso il motto templare, con lo stemma dell'Ordine e una data tra due croci latine "X Aprilis MCMLI".
Dall'altro lato è raffigurato San Giuseppe da Cupertino (protettore dello studio) che fa un gesto di benevelenza e misericordia con la mano e vi è una citazione di Cicerone "Virtute duce comite fortuna" (Con la virtù come guida e la fortuna come compagna), vestigia del credo e della cultura del cavaliere.

Edited by Nardu - 29/5/2012, 11:47
 
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