Vendetta, Ideata da me

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Nardu
view post Posted on 28/3/2006, 15:50




Sangue…

Di nobile origine, facevo parte per nascita ad un casato di nobilissimi guerrieri famosi tra gli elfi scuri, e anche tra le altre razze, x il loro coraggio in battaglia, la loro forza e soprattutto la loro spietatezza…
Fin da piccolo la natura era stata generoso con me: un corpo forte e una mente veloce…la combinazione perfetta x diventare un potete nella mia casata…
I maschi delle casate come la mia costituivano l’elite dell’esercito drow e quindi cominciavano l’addestramento da giovanissimi: un addestramento durissimo e lungo…
Accettavo di buon grado qualsiasi esercizio o sfida, ero abilissimo nell’uso di qualsiasi arma, fui iniziato nell’uso della magia (il mitico drain healt ) e a soli 30 anni cominciai a prendere parte alle prime battaglie…ero infatti il più giovane guerriero della storia della mia casata visto ke solitamente si iniziava la vera carriera militare solo al termine dell’addestramento ke coincideva cn l’acquisizione della maggiore età a 100 anni d’anzianità circa…
Il destino sembrava essere stato generoso cn me regalandomi come futuro quello ke era il sogno di ogni guerriero drow…ma a volte il destino si prende beffa dei mortali…

Era tardo pomeriggio e tornavo a casa dall’addestramento di scherma quando un soldato appartenente alla mia casata mi accolse davanti alla porta del maniero di famiglia e mi disse che la Matrona voleva vedermi al tempio di Shillen…Ci andai di fretta visto ke nessuno può far aspettare la matrona e la trovai seduta su una poltrona, sola e con un’espressione cupa dipinta sul volto.
“Nardu” mi disse stranamente con una voce ke sembrava molto dolce, ma in realtà fredda e distaccata…era la prima volta che sentivo la sua voce ed era la prima volta che la vedevo da così vicino…”tu sei sempre stato il mio prediletto…avevo visto in te quella fiamma che nn vedevo in un guerriero da secoli, ma ahimè, il fato è stato crudele cn te: la sorte ti ha scelto come colui ke dovrà essere sacrificato alla dea Lolth nella cerimonia che si terrà domani…”
Spalancai la bocca ma nessun suono ne uscì: ero spacciato, sarei morto l’indomani per una divinità in cui non avevo mai riposto la mia fede…
“Non avrei mai dovuto dirtelo” continuò la donna “ma stanotte verranno tua fratello e tuo padre x catturati e la tua unica possibilità è fuggire prima che essi arrivino ma dopo il calare della notte altrimenti avrai l’intera comunità a darti la caccia!”
“Cosa stai facendo ancora qui? Corri e preparati x la fuga!”
Non me lo feci ripetere una seconda volta…

Andai a letto prestissimo, senza cena e gia cn gli indumenti x il viaggio indosso…
Tre ore dopo il tramonto mi alzai e presi le mie due spade simili a quelle che, da ciò ke mi fu raccontato, sono utilizzate da certi guerrieri temutissimi, umani dell’oriente chiamati Samurai (eheheeh le Dual Samurai Longsword ) mi misi il cappuccio sulla testa che arriva a coprire anche il volto e feci un grande respiro: il momento decisivo era giunto…
Mi diressi alla finestra della stanza senza fare il minimo rumore e la aprii: fuori non c’era nessuno…saltai giu…3 piani di salto, atterraggio morbidissimo senza il minimo rumore…appena toccato il suolo cominciai a correre più veloce che potevo nascosto nell’ombra e dal silenzio…
Arrivai all’uscita della città e mi preparai a estrarre le spade, ma nn c’erano le guardie…cosa stranissima…ma nn indagai e continua a correre per pochi passi ancora perché poi sentii una voce familiare alle mie spalle e un istante dopo un dolore acutissimo alla gamba sinistra…

La voce era di mio padre che mi chiamava e il dolore alla gamba dovuto ad una freccia scoccata da mio fratello, il migliore arciere della nostra famiglia…
“La matrona, grandissima sacerdotessa di Lolth, ci ha informati che hai scoperto del sacrificio e che le hai confessato il tuo piano x fuggire” disse tranquillamente mio padre “ma nn puoi fuggire…accetta la morte cn onore e porta gloria alla nostra casata!!!”
Non risposi ma estrassi le mie fedelissime lame cn cui avevo stroncato molte vite e iniziai dei movimenti cn le spade che la maggioranza degli individui non capivano e che spesso impaurivano l’avversario ma soprattutto mi davano la forza x lo scontro (e dai ke si overbuffa vai cn le danze )…
Senza attendere oltre mio fratello iniziò a scoccare freccie contro di me: nn sbagliò una volta ma nn voleva uccidermi, gli servivo vivo, però gambe e braccia erano ormai sanguinanti…
Mio padre estrasse la sua enorme spada (una bella damascus…) e attese…
Avrei resistito al dolore, mi dissi dentro di me, ne sarei uscito vincitore e sarei fuggito da quel destino avverso…

Con uno scatto fulmineo che impressionò i miei avversari mi lanciai su mio fratello: nn ebbe il tempo di reagire…un attimo dopo la sua testa rotolava lontana dal corpo ma la mia carica nn si arrestò e tentati un doppio fendente su mio padre che parò un una spada ma l’altra lo trafisse mortalmente al petto…
Prima di esalare l’ultimo respiro incanalò tutte le sue ultime energie in un unico colpo che aveva come bersaglio la mia testa…me ne accorsi e indietreggiai, ma nn abbastanza velocemente e mi colpì…
Cadde a terra x nn rialzarsi mai più…la mia ferita nn era mortale ma avrei ricordato per sempre mio padre a causa di una cicatrice ke mi solcava il volto segno di un fendete ke mi aveva quasi strappato l’occhio sinistro…

Avevo sconfitto il destino…questo pensai ma egli nn è un avversario facile…

Corsi corsi corsi…nn sentivo più nulla…corsi…vedevo solo sangue…corsi…il sangue di mio fratello…corsi…il sangue di mio padre…corsi…il mio sangue…corsi…le forze mi abbandonarono e caddi ormai inoltrato chissà dove nelle paludi fuori dai confini della città che mi aveva condannato…svenni…

Odio…

Fui accolto, curato, sfamato, vestito e anche addestrato dai drow rinnegati che abitavano le paludi meridionali ai confini della così detta “zona neutrale”…
Questa comunità rinnegava Lolth e lottava ogni giorno contro i suoi fedeli per continuare ad esistere…mi conoscevano: avevo ucciso molti dei loro in battaglia…mi accolsero ma nn mi accettarono mai…tranne 2 individui…

Legai moltissimo cn quello ke diventò il mio migliore amico e soprattutto il mio mentore nonché il padre ke nn ho mai avuto…imparai moltissimo sull’uso delle spade e diventai essenziale x la difesa della comunità…
Legai moltissimo anche cn una drow stupenda…la più bella su cui il mio sguardo si fosse mai posato…me ne innamorai e anche lei amò moltissimo me…
Passavo le giornate cn la mia donna e il mio mentore ma sempre più spesso dovevo combattere i miei ex compagni…uccisi molti miei vecchi compagni di accademia…ma il mio cuore ormai era arido e odiavo gli elfi oscuri, fatta eccezione solo per due, e nn mi importava ki fosse a cadere sotto i miei colpi…

Grazie alle nostre spie scoprimmo che gli elfi di Lolth avevano organizzato un esercito x annientarci una volta x tutte…la decisione inevitabile fu presa: dovemmo abbandonare x sempre la nostra terra e andare in cerca di una nuova patria…

Mesi e mesi di viaggio…molti dei nostri perirono di stenti o uccisi dai mostri che incontrammo durate il nostro viaggio ma alla fine trovammo un posto perfetto che richiamava moltissimo le nostre paludi e ci stabilimmo ai piedi di quella grandissima torre dal nome di Cruma Tower…
In queste terre nn ci fu più guerra contro altri elfi scuri ma trovammo degli avversari altrettanto spietati e accaniti nel distruggerci: gli umani…

Questa razza, alleati cn quella dei nani, odiava profondamente la mia e ci attaccavano senza criterio e senza nessun motivo apparente…
Fummo costretti a difenderci ogni giorno dai loro attacchi, a guardarci le spalle o ogni secondo e molti dei nostri caddero…troppi dei nostri caddero…il mio mentore cadde in battaglia per difendere l’accampamento dove tra tutti c’era quella ke ormai era mia moglie incinta...

Il destino segnava un altro punto a suo favore…

Ora odiavo profondamente anche questi mostri distruttori e il mio cuore si inaridì ancora...

Organizzai un attacco notturno alla città di Dion cn tutte le forze rimaste x convincere gli umani e i nani a nn attaccarci mai più…almeno questo fu ciò ke dissi anche se ormai nasceva in me un nuovo sentimento ke mi muoveva…un desiderio di Vendetta…
L’attacco fu un successo…all’alba nn c’era nessuno vivo nel villaggio di Dion…però anche le nostre forze erano decimate…eravamo solo in 10…
Cadaveri ovunque…avevo ucciso qualsiasi cosa si muovesse e nn aveva la pelle grigia…guerrieri, donne, bambini, anziani, gente armata ke lottava, gente ancora nel sonno, gente ke implorava pietà…le mie lame aveva stroncato le esistenze di tutti costoro…e nn me ne pentivo…anzi ero contento…

Tornammo all’accampamento ma ciò ke trovammo distrusse in me quel poco di bontà rimasta: accampamento in fiamme…tutti morti…mia moglie e mio figlio ancora in grembo morti…e le tracce erano chiare…Orchi…

Il destino segnò la sua definitiva vittoria contro di me…non avrei mai dovuto sfidarlo…

Con i dieci rimasti dall’attacco a Dion partii per portare Vendetta ai miei cari trucidati…viaggiamo ininterrottamente x giorni e giorni e quando li raggiungemmo li trucidammo tutti nel sonno al chiaro di luna…tutti…nn ne rimase uno vivo…
Purtroppo dei miei compagni rimase solo uno vivo: il fratello del mio mentore…anzi nn purtroppo, ma per fortuna, guardarlo mi faceva provare un odio insopportabile…odiavo la vita…lo uccisi senza batter ciglio…
Avevo sparso più sangue io nella mia vita che non la mia famiglia in generazioni e generazioni di guerre…

Vendetta…

Abbandonai il mio vecchio nome Nardu x prenderne uno nuovo: Vharcan ke in linguaggio comune significa Vendetta…

Odiavo qualsiasi razza conosciuta:

Elfi chiari x il solo fatto di essere un drow, x la nostra storia e per le nostre faide millenarie…

Elfi scuri x il loro tradimento nei miei confronti, x avermi condannato ad un destino di sofferenze…

Umani e Nani x aver ucciso l’unico elfo a cui mi sia affezionato realmente…colui ke si comportò come un padre x me…

Orchi x aver ucciso l’amore della mia vita e il mio unico figlio ancora prima che nascesse…

Diventai un errante x il mondo senza scopo e senza meta...uccidevo qualsiasi essere mi si parasse di fronte senza provare alcuna emozione…ero schiavo della morte…ne ero suo rappresentante…
 
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