[Ombre del Crepuscolo] L'Inizio (1)

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Nardu
view post Posted on 15/4/2006, 13:07




Giorno Diciasettesimo del Settimo mese.

La capitale del regno di Bretonnia, La Couronne, è una delle città più grandi e ricche di vita di questo mondo, piena di attività: il luogo perfetto per degli avventurieri in cerca di fortuna.

E' proprio questa aspettativa ad attirare due fratelli, Nardu e Durlach, avventurieri con il desiderio di arracchirsi.

Ormai è pomeriggio inoltrato quando i due giovani uomini si imbattono in un individuo alquanto misterisoso e a loro parere bizzarro.

Costui, di nome Drazius, è un druido, allevato in una comunità di monaci. Un individuo essenzialmente corretto e giusto con un grave fardello sulle spalle e proprio per adempire al suo gravoso dovere è in cerca di un un gruppo di avventurieri che lo possano accompagnare nella sua ricerca.

Dopo aver compiuto delle ricerche nella grande biblioteca della città decide che è il momento di unirsi ad una compagnia e inizare la sua caccia. Dopo vani tentativi si imbatte in due giovani umani dall'aria combattiva e sicura.

(continua...)

Edited by Nardu - 24/4/2006, 11:21
 
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Nardu
view post Posted on 16/4/2006, 10:50




(...continua)

"Buona giornata uomini d'avventura, il mio nome è Drazius" con queste parole il druido si avvicinò ai due fratelli. Propose quasi immediatamente di unirsi a loro in qualsiasi avventura e offrì le sue doti e le sue capacità al loro servizio in cambio di un appoggio per la sua ambita ricerca...

Il nuovo protagonista narrò ai fratelli avventurieri della sua missione: la ricerca del Sacro Seme.

A Durlach, ma soprattutto a Nardu, il più riflessivo e tattico dei due, interessava molto l'idea di avere un terzo compagno, visto che ben sapeva che in viaggi, tra un rischio e l'altro, il numero fa la forza.
Ma c'era un fattore negativo: il numero riduce i profitti individuali quindi la "domanda d'ammissione" fu semplice.

"Come distribuiremo i vari bottini o le ricompense delle nostre avventure?" chiese Nardu "Siamo disposti a dividere in tre parti uguali"

Ma Drazius riuscì, con questa domanda, a conquistare il suo posto nella compagnia e soprattutto a gettare le basi per quella che poteva sembrare una grande amicizia.
Il monaco-druido infatti aveva adempito ad un voto di povertà, perciò rifiutava qualsiasi compenso, l'unico inconveniente è che non possedeva denaro per le spese del gruppo.

Fu accolto ugualmente senza indugi dai fratelli e inizarono a discorrere. Parlarono delle loro storie, dei loro obbiettivi e inizarono a fare conoscenza.

(continua...)

Edited by Nardu - 16/4/2006, 15:16
 
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Nardu
view post Posted on 16/4/2006, 11:13




(...continua)

Tornò a casa dopo molto tempo ma trovò uno scenario che non si aspettava: era alquanto spaventato, ma soprattutto adirato e avvolto da un impeto di emozioni.

Era Murtagh, un umano abilissimo nella pratica delle arti magiche, che tornato a casa l'aveva trovata a soqquadro, con evidenti segni di lotta e occupata solo dai cadaveri della sua famiglia.

Dopo essersi guardato in torno notò tre figure che parlavano e captò alcune parole della conversazione, "...problemi con la legge..." "...terra di briganti...", che lo portarono a lanciarsi sugli individui.

Erano due giovani uomini, uno alto, bello, dal corpo agile e atletico, l'altro molto più robusto, dalle braccia possenti, un viso duro e solcato da una brutta cicatrice, i quali parlavano con un individuo misterioso, aveva un cappuccio sul capo e una saio da monaco, non si riusciva a delinearne bene le forme del corpo ma era più basso dei suoi due interlocutori.

"Sapete cosa è accaduto in quella casa, non è vero?" li aggredì il mago ma i presenti restarono allibiti da un tale comportamento, sgarbato e inappropriato, oltre al fatto che non afferrarrono il contenuto delle sue parole.
"Scusi ma se vuole qualcosa da noi prima di tutti si deve presentare..." gli rinfacciò uno dei tre, quello più corpulento dal viso sfregiato.
"Non ho tempo per queste cose, raccontatemi cosa è accaduto in quella casa, ora!" disse Murtagh.
"Non so di cosa tu stia parlando, ma..." fu interrotto dal fatto che lo strano individò prese ad allontanarsi sussurrando parole del tipo "non sanno nulla, non sono coinvolti" e si allontanò.

(continua...)
 
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Nardu
view post Posted on 16/4/2006, 11:42




(...continua)

Drazius, molto incuriosito dallo strano comportamento di quello che senza dubbio era un mago, lo si notava dai suoi indumenti, dal fatto che non possedeva armature ma una mazza e soprattutto dal fatto che portava con se una borsa usualmente usata per contenere gli ingredienti degli esperimenti magici più complessi ed inoltre aveva una borsa da cintura in cui il druido sarebbe stato più che sicuro di trovare un arcano manoscritto pieno di formule magiche.

L'impeto fu di seguirlo, ma Nardu, sempre il più riflessivo del gruppo, lo fermò: "Non mi piace come si è comportato, potrebbe avere strane intenzioni e non voglio problemi in questa città, troppi cavalieri da cui scappare se dovessimo divenire dei ricercati".

Perciò il monaco non seguì il mago ma si diresse invece verso la casa da quest'ultimo indicata durante il loro incontro, mentre i due fratelli discutevano dell'ora ormai giunta sul far della sera e dei loro corpi che imploravano cibo e riposo.

Drazius entrato nell'abitazione,il cancelletto e la porta erano aperti, si trovò una scena allarmate: gli abitanti della casa erano stati mutilati orribilmente da un qualcosa o da qualcuno e nonostante non riuscisse a capire cosa avrebbe potuto causare tali atrocità ne fu allibito.

Durlach aveva visto i movimenti del monaco e decise di seguire il suo percorso accoppagnato subito dietro dal fratello: non si aspettavano quella scena all'interno della casa e nessuno riuscì a cogliere una possibile causa, tutti formulavano chissa quali ipotesi nei loro animi.
Solo Nardu esternò un suo parere: "Per me potrebbe essere stato quello strano individuo, andiamocene prima di finire coinvolti in chissà quale affare, che in fondo non ci riguarda."

Tutti assentirono e con un po di fortuna la loro esplorazione alla casa del massacro finì senza conseguenze negative.

(continua...)

Edited by Nardu - 16/4/2006, 15:20
 
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Nardu
view post Posted on 16/4/2006, 12:11




(...continua)

Murtagh iniziò una vana caccia a qualsiasi cosa di sospetto vedesse in città.
Ovviamente l'idea era stupida e non si stupiva di non riuscire a cogliere nessun indizio ma correre lo faceva star meglio, lo aiutava a sfogarsi.

Ad un tratto notò una cosa che catturò la sua attenzione: vide uno stranissimo individuo dall'aria superba, coperto da un mantello e un cappuccio che lasciavano intravedere solo l'elsa di una possette arma appesa alle spalle dell'essere.
Camminava sicuro e sembrava scrutare chiunque incrociasse il suo cammino.

Subito il mago in cerca di sangue lo aggredì accusandolo di chissà quale crimine in un luogo che lo sconosciuto non aveva mai visto.
"Non ho idea di cosa tu stia dicendo" fu la risposta con tono stranamente calmissimo e distaccato "rivolgiti a qualcun'altro io non ho nulla a che fare con i tuoi affari" e continuò nel suo cammino.

Murtagh rimase scioccato per un istante dall'individuo ma poi si risvegliò recuperando ad un tratto il suo acume: doveva rivolgersi ai cavalieri della guardia cittadina se voleva un aiuto.

Dopo aver parlato con un responsabile l'unico risultato è che fu invitato a star lontano dalla casa e al giorno seguente una drappello di cavalieri si sarebbe diretto all'abitazione per indagare.

Perciò Murtagh andò in una locanda nelle vicinanze per trascorrere la notte.

Drazius, Nardu e Durlach vagarono a lungo per la città in cerca di un buon posto per passare la notte ma ormai l'ora era tarda e decisero che qualsiasi posto, a quel punto, era perfetto.

Entrarono in una di quelle locande dal costo modesto ma che comunque offriva cibo e un tetto sotto cui passare la notte.

Appena entrati Durlach scorse per primo la figura del mago dal comportamento inusuale; anche il mago si accorse della loro presenza e si diresse verso di loro con un aria affabile.

"Mi scuso del comportamento di questo pomeriggio ma ero molto scosso" li accolse ancora sull'uscio.

Raccontò brevemente ciò che sapeva sul mistero della casa prima che l'oste si diresse verso il gruppo.
Decisero di occupare un unico tavolo e consumare la cena facendo conoscenza. Però mentre il monaco e i fratelli erano ormai un gruppo compatto il mago aveva un modo di fare, come di superiortà, probabilmente dovuto al ceto privilegiato, perciò al momento di ordinare le stanze si procurò da solo una stanza singola di classe, mentre gli altri decisero di occupare tre dei posti liberi in una delle grandi camerate al piano superiore: meno agevoli ma molto meno costose.

Murtagh li lasciò "Notte signori, domani mattina parleremo ancora dell'ingaggio che forse un mio conoscente potrebbe assegnarvi."
"Le siamo grati" fu la risposta e il mago andò nelle sua stanza.

I tre si diressero nella camerata poco dopo e Drazius, il druido, fremeva dal desiderio di rivelare dei segreti ai due compagni.

(continua...)

Edited by Nardu - 16/4/2006, 13:12
 
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Nardu
view post Posted on 16/4/2006, 14:56




(...continua)

La grande stanzona era costituita da otto posti letto; i tre compagni trovarono liberi gli ultimi posti dal lato destro opposti alla porta d'entrata.

Gli altri occupanti dello stanzone erano un gruppetto di quattro avventurieri, lo si vedeva dal fatto che parlavano spesso tra loro e stavano vicini, dall'aspetto, come disse Drazius, elfi o mezz'elfi.
Inoltre in disparte c'era un individuo coperto dal mantello e dal cappuccio, mostrava di essere armato con uno spadone di dimensioni notevoli, nonostante il fisico non sembrasse notevolemnte possente, probabilmente non era un umano.

I tre avventurieri quando entrarono squadrarono i presenti, Durlach, come sapevano bene Nardu e Drazius, durante la notte avrebbe dovuto cercare di "arrotondare" le spese alleggerendo le tasche dei presenti, ma senza eccessivi rischi; purtroppo non c'erano bersagli particolarmente semplici ma le speranze non furono abbandonate.

Deposero gli zaini con i loro averi tutti insieme nell'angolo e Osiride, il falco che seguiva Nardu, fu posto come un solenne guardiano di un ambito tesoro.

"Seguitemi fuori un secondo, ho da mostrarvi un cosa importante..." Drazius incalzò i compagni.
Una volta fuori levò per la prima volta il cappuccio mostrando le orecchie a punta e svelando la sua natura di mezz'elfo che, temendo discriminazioni, aveva celato loro fino a qual momento. I due fratelli per nulla intimoriti la trovarono una cosa del tutto nella norma e non diedero molto peso all'evento.
Drazius in secondo rivelò loro che un suo compagno lo attendeva fuori dalla città, un compagno animale: il suo lupo.
Nemmeno questa notizia sconvolse i fratelli e tutti e tre tornarono ai loro giacigli.

Si misero a letto.

Osiride controllava attentamente i presenti per tenerli lontani dai bagagli e soprattutto dal suo padrone, a cui era legatissima, e dai suoi amici.

Drazius rimase sveglio un'oretta circa, in preghiera, com'era solito fare.

Nardu si addormentò profondamente: era molto stanco.

Durlach, che avrebbe dovuto aspettare che tutti cadessero nel sonno, per avvicinarsi furtivamente, si addormentò quasi prima del fratello, mandando a monte ogni progetto.

L'individuo incappucciato cadde in un sonno molto profondo.

I quattro, compagni d'avventura, che restavano si misero a letto ma probabilmente qualcosa tramavano visto che un paio tra loro non dormirono.

Contemporaneamente Murtagh studiava dal suo libro incantesimi e formule magiche prima di abbandonarsi al riposo.

(continua...)

Edited by Nardu - 16/4/2006, 15:57
 
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Nardu
view post Posted on 17/4/2006, 18:41




(...continua)

Murtagh concluse i suoi studi dopo un oretta circa e poi si abbandonò al sonno.

Contemporaneamente Drazius aveva adempito alle sue preghiere e si alzò per controllare i propri averi e quelli dei compagni: Osiride svolgeva il suo ruolo di guardia nottura con eccelsa maestria e nessuno si era avvicinato.

Purtroppo uno del gruppo degli avventurieri scambiò i movimenti del monaco come una minaccia e lo aggredì, sbattendolo contro un muro e minacciandolo ferendogli il volto con un pugnale.
Tutti si destarono, tranne l'elfo solitario, e nel caos generale Nardu, molto irruento e impulsivo, si stava già avventando in difesa dell'amico quando quest'ultimo con un parlottare affabile e con abilità diplomatiche riportò la situazione alla normalità.

"Hai concluso qualcosa?" sussurò in un orecchio l'uomo al fratello guardandosi con circospezione. "Nulla purtroppo: il sonno ha fatto da padrone; ci riprovo!" fu la risposta contenuta in un sussurro.
Molte imprecazioni di rimprovero furono i pensieri di Nardu prima di abbandonarsi al sonno, ma non servirono visto che Durlach non riuscì a rimanere sveglio per derubare i conquilini.
Ugualmente anche Drazius si addormentò e solo Osiride difese i loro averi dagli attacchi notturni dell'altro gruppo di avventurieri che tentò di derubarli nel sonno.

Mentre tutti dormivano, l'individuo incappucciato, che era un nobile elfo abilissimo nell'uso della sua enorme spada a due mani e schierato come difensore della natura, di nome Draugnim, si svegliò dal suo strano riposo.

Draugnim impugnò la sua lama, e fece come se scrutasse tutti i presenti attraverso il mantello che gli copriva il volto, poi si sedette in una strana posizione d'attesa.

I furfanti del gruppo di avventurieri da un lato furono bloccati dalla sempre-vigile Osiride, dall'altro intimoriti dallo stranissimo Guerriero perciò riportarono lo stesso bottino di Durlach che però in compenso recuperò le forze con un profondo sonno ristoratore.

Edited by Nardu - 21/4/2006, 22:24
 
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Nardu
view post Posted on 17/4/2006, 19:12




Giorno Diciottesimo del Settimo mese.

Al risveglio dei tre compagni la stanza era occupata esclusivamente da loro, da Osiride e dall'elfo.
Nardu notò immediatamente l'arma del presente e, visto che in fondo era di animo buono e comunque era un tipo sicuro di sè e non temeva nuovi incontri, subito lo adulò per l'ottima fattura dell'arma, chiedendo un momentaneo scambio tra i due (in parole povere: "mi fai vedere la tua spada ke ti faccio vedere la mia?") e i due guerrieri iniziarono a fare conoscenza.

Dopo le presentazioni generali con il gruppo Draugnim rivelò senza indugi della sua nascita come elfo non-vedente, cosa che sconvolse i presenti data la naturalezza dei movimenti dell'elfo.
Questo non sconvolse però il monaco, che ben conosceva le grandi doti degli elfi, e iniziò a parlare con lui nella lingua elfica.

Il discorso dilungò sulla storia di entambi gli individui, i loro obbiettivi nella vita e le loro doti e casualmente i due finirono per scoprire di essere entrambi dei druidi, perciò il discorso passò in lingua druidica.

Nardu e Durlach indignati dalla loro esclusione ai discorsi esprimettero la loro impazienza e Drazius raccontò loro la storia e le doti di Draugnim. Dopo di ciò disse al curioso Nardu che aveva parlato nella lingua degli elfi che entrambi conoscevano, tralasciando di accennare all'utilizzo della lingua segreta dei druidi.

"Sarebbe un valido compagno per il nostro gruppo e potrebbe prendere la parte del bottino che io rifiuto!" disse il mezz'elfo "D'accordo solo ad una condizione: quest'elfo dovrà insegnarmi la sua lingua che particolarmente mi attrae, anche se non ne so il motivo di preciso, ma sento che devo saperla." fu la risposta di Nardu. "Senza alcun problema, compagno" disse l'elfo "Ed io potrri darvi una mano." aggiunse il monaco.

La compagnia stava prendendo una gran bella fisionomia: un elfo e un mezz'elfo legati dal fatto di essere entrambi dei difensori della natura e due giovani umani fratelli e tutti legati dal fatto di essere in caccia di avventure.

(continua...)

Edited by Nardu - 24/4/2006, 11:21
 
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Nardu
view post Posted on 17/4/2006, 19:27




(...continua)

Entrò nella stanza Murtagh, mentre gli altri quattro compagni stavano raccogliendo i propri averi.

Subito notò la nuova figura del gruppo e si presentò, ma oltre a scambiarsi i nomi la discussione tra i due rimase morta.

Il mago scese per primo e prese un tavolo per far fare colazione a tutti ma gli altri quando lo raggiunsero preferirono non ordinare nulla.

"Ieri ci ha parlato di un nobile signore che forse ha un incarico per un gruppo di armati, vero?" attaccò Nardu. "Precisamente" rispose Murtagh "possiamo dirigerci subito là se volete."

Tutti assentirono e uscirono dalla locanda, diretti verso il palazzo del nobile.

"Che parte della ricompensa avrò io?" chiese colui che li guidava "Non sappiamo neppure che compito ci spetti, se decideremo di farlo ed in ogni caso quale sia la ricompensa: non possiamo distribuire ciò che ancora non abbiamo" fu la risposta del gruppo "dopo aver parlato con il suo conoscente e aver valutato la cosa riparleremo del suo compenso per averci trovato questo ingaggio."

(continua...)

Edited by Nardu - 21/4/2006, 22:25
 
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Nardu
view post Posted on 21/4/2006, 22:01




(...continua)

Il gruppo attraversò la città, attraverso numerose vie, sotto la guida di Murtagh che ben si destreggiava tra i vicoli e le strade della metropoli.

Giunsero in prossimità di un grande maniero che dall'aspetto faceva ben capire che il proprietario era un uomo dalle grandi risorse economiche. Decisero di entrare e dopo aver attraversato il cortile e un cancello giunsero all'entrata dell'edificio principale, dove due individui armati montavano la guardia.
Il gruppo, con grande sorpresa del mago che lo guidava, fu bloccato da una delle guardie spiegando di avere l'ordine di non far passare nessuno.
"Voglio incontrare il vostro signore, devo parlagli." disse lo stregone-mago, ma la guardia rispondendo a tono "Non so neppure chi tu sia e di certo non permetto a chiunque di presentarsi al cospetto del mio padrone, andate via!"
"Come fate a non riconoscermi," sbottò Murtagh irritato "sono Murtagh, un amico del vostro signore" ma la guardia imperterrita replicò "anche se fosse, ma io non ti ho mai visto, non puoi entrare."
Il mago, sotto gli occhi stupefatti e soprattutto delusi del resto del gruppo, fece chiamare il capo dei gendarme, ma i tentativi d'entrare rimasero vani.

Nel frattempo anche il resto del gruppo iniziò varie manovre e strategie per convincere le guardie a lasciarli passare e colui che ottenne i risultati più vistosi fu Drazius, il monaco. Egli, avvicinatosi ad un guardia, cercò di corromperla con alcune delle sue erbe, ma quando fu nominata la belladonna l'uomo si risvegliò bruscamente dalle lusinghe e ammanettò il povero druido, sotto gli occhi del gruppo che decise di non intervenire direttamente per rimanere fuori dai guai.
Nonostante tutto, Drazius ottenne risultati in un modo che neppure lui si aspettava.
Mentre veniva condotto nei sotterranei, il mezz'elfo chiese di essere ricevuto dal padrone di quella residenza per reclamare la propria libertà: ottenne l'incontro e fu accompagnato nella stanza dei ricevimenti. Appena il proprietario della casa lo vide e fu messo al corrente dell'accaduto, ignorò totalmente le proteste del druido ma fece convocare i suoi compagni che all'esterno ancora aspettavano. Nessuno capì esattamente come ma Drazius aveva procurato al gruppo un incontro con il nobile.

"Ho sentito che voi cercate lavoro e io ho esattamente quello che volete, proprio adatto ad un gruppo di sprovveduti che non tengono alle proprie vite" iniziò a dire il signore, seduto su una comodissima poltrona.

(continua...)
 
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Nardu
view post Posted on 21/4/2006, 22:55




(...continua)

Il nobile signorotto spiegò loro che era suo grande desiderio possedere una rarissa gemma di grande valore posseduta molti anni prima da un potente generale.
Questi era il comandante delle armate del Caos che molto tempo prima invasero la terra di bretonnia. Si dice che perì durante la grande battaglia che avvenne nel luogo che ora è solo una palude deserta ed è proprio lì che si suppone la gemma si trovi; perciò il gruppo è lì che doveva recarsi per recuperarla.

Il signore non avebbe pagato il gruppo di avventurieri, ma ogni cosa avessero trovato durante la loro esporazione avrebbero potuto tenerla, a patto di riportare la gemma. Ma per assicurarsi che il gruppo tornasse con la gemma, il nobile non si accontentò della parola data ma fece gettare una maledizione sugli avventurieri a loro insaputa; fortunatamente Osiride, il falco di Nardu, ha sempre gli occhi aperti e riferì al padrone ciò che aveva visto.
"Chi è il mago lì nell'angolo?" chiese il guerriero-stregone al signore "Oh lui, è un mago al mio servizio" rispose quest'ultimo "e come mai un attimo fa ci ha lanciato un incantesimo addosso?" buttò lì Nardu con tono di sfida "cosa stai blaterando?come osi..." cercò di difendersi il signore ma fu subito interrotto dal suo interlocutore "non sono uno sprovveduto che adora gettare la sua vita, parla!"
Il nobile messo alle strette e del tutto spiazzato rivelò della maledizione: se non sarebbero tornati con la gemma le loro vite sarebbe state stroncate.

Gli avventurieri non si fecero grandi problemi, abituati a vivere sul filo del rasoio, perciò accettarono di buon grado i cavalli offerti dal signore per raggiungere la meta; il nobile li fece condurre inoltre, nell'armeria dove il capo gendarme offrì loro dell'equipaggiamento: sia Nardu che Draugnim si munirono di un'alabarda caduno approfittando dell'occasione.

Montarono a cavallo ed uscirono dalla città in direzione della piana dove molto tempo prima si svolse la grande battaglia, del tutto estranei a ciò che gli aspettava.
La piana distava cinquanta chilometri, vale a dire circa due giorni di viaggio a cavallo e decisero di percorrere il viaggio in tappe.
Era ormai pomeriggio, ma nonostante ciò vollero partire per fermarsi al calare delle prime ombre.

Era sera oramai, decisero di non cenare per razionare le riserve di cibo e stabilirono i turni di guardia.
La sosta sarebbe durata dieci ore, fino all'alba del giorno seguente e perciò stabilirono cinque turni di guardia: per primo Drazius, che preferiva stare sveglio nelle prime ore della notte, approfittandone per pregare, seguito da Draugnim e poi da Nardu, come penultimo Durlach svolgeva il suo dovere e in fine Murtagh che sfruttava il tempo per studiare il suo librone degli incantesimi.

L'alba sorgeva ad occidente dopo una nottata tranquilla e l'avventura del gruppo era alle porte.

L'Oratore.

Edited by Nardu - 18/5/2006, 16:56
 
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