[D&D - I Reami di Giada] Freccia dei Cieli e Zanna di Lupo

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mekx
view post Posted on 23/6/2007, 12:14




Mardek, Freccia dei Cieli


Il sibilo delle frecce nell’aria si confondeva con il rumore delle spade che cozzavano tra loro e delle grida degli uomini che combattevano. Era ormai da un anno che il ragazzo ogni mattina partiva per il campo di tiro dive si esercitava con l’arco. Sua madre, Mariel, non era contraria, anzi lo incoraggiava. Mardek era il suo unico figlio e uomo di casa. Infatti egli non aveva mai conosciuto suo padre e mai avrebbe potuto conoscerlo. 20 anni prima ella aveva conosciuto un uomo, loro si erano innamorati e avevano vissuto un certo periodo insieme. Questo però di nascosto da tutti gli altri. Infatti il padre di Mardek stava in quel periodo facendo l’addestramento per diventare una guardia scelta che l’avrebbe portato ad entrare nell’elite dell’esercito, gli Arcieri Arcani. Da tutti temuti e rispettati era però vietato loro di costruirsi una famiglia. Per questo quando Mariel aveva scoperto di essere incinta si era inoltrata nella foresta aspettando di partorire chiudendo, con grande dolore, tutti i contatti con Eventine.

Una volta partorito era entrata a Bosco Grigio con il bimbo avvolto in fasce. Qua era stata subito accolta anche grazie alla compassione delle altre donne. Alle domande di dove fosse il padre, infatti, ella aveva risposto che era morto difendendoli da una bestia feroce che non era riuscita a riconoscere. Questa fu la stessa storia che aveva raccontato a suo figlio quando iniziò a domandargli del padre. Ormai però era abbastanza grande per sapere la verità, e Mardek ne aveva il diritto.

A tal proposito intendeva parlargliene la sera stessa appena fosse tornato dall’allenamento quotidiano. Mentre formulava questi pensieri indossò le candide vesti e la maschera per uscire di casa, come usanza del popolo elfo, per andare al giardino dove avrebbe potuto trovare erbe per la cena.

Tornata dal vivaio trovò gia a casa suo figlio che si stava lavando dalla polvere e dal sudore accumulati nella giornata. Finito di lavarsi andò in cucina e salutò la madre.
“Figlio mio, ascolta, devo confessarti una cosa.”“Dimmi madre”“Fai attenzione perché quanto sto per dirti cambierà tutte le tue convinzioni; ma è ora che tu sappia la verità” detto questo Mariel raccontò al ragazzo la verità su quello che l’aveva portata a Bosco Grigio.

“Spero che adesso tu non mi odi per averti nascosto la verità, ma prima eri troppo piccolo per sapere” continuò Mariel “inoltre quanto ti ho detto non dovrai rivelarlo a nessuno”
In silenzio Mardek si alzò indosso le scure vesti notturne presa l’arco e la faretra e uscì di casa.

Mariel non tentò di fermarlo. Ella sapeva che aveva bisogno di stare un po’ da solo. Sapeva anche che era in grado di difendersi. Per questo lo guardò avventurarsi nel bosco senza muovere un passo verso di lui.

Mardek tornò la mattina dopo con il volto sereno, come se avesse dormito tutta la notte. Dopo quest’esperienza il ragazzo cominciò ad andare nel bosco più spesso di quanto non faceva prima. Qui aveva l’occasione per rimare un po’ da solo e meditare, aumentando così il proprio legame con la natura e la terra.

Continuò le proprie esplorazioni nel bosco per tutti gli anni a venire e fu così che, all’ancora giovane età di 60 anni, inoltratosi nel bosco incontrò un lupo. Il ragazzo ormai fatto uomo aveva già avuto a che fare con bestie della foresta ma era sempre riuscito a evitarle. Questa volta invece fu colto di sorpresa e non fece tempo a reagire. Mardek fece l’estremo tentativo di estrarre una freccia dalla faretra. A questo gesto il lupo, che lo stava già fissando, emise un lungo e sommesso ringhio quasi a voler attaccare. Mardek ritrasse quindi la mano dalla freccia e subito il lupo smise di ringhiare, continuandolo però a fissare con uno sguardo duro.

“Vendui viaggiatore”





Eruannon, Zanna di Lupo


La città di Bosco Grigio, come da tempo immemore, è sempre stata piuttosto intollerante verso i Mezzelfi. Del resto questi ultimi sono sempre stati considerati indegni di vivere tra gli Elfi, fondatori di tale città. Cosi, un po’ per via dei pregiudizi, un po’ per scelta della casta dei druidi, anche Eruannon nacque in mezzo alla foresta in cui si trova la stessa città di Bosco Grigio. Del resto si sa, un druido considera la foresta come l’estensione delle proprie braccia.

Eruannon nacque infatti da uno dei 3 Arcidruidi della foresta, Sinton. Il piccolo crebbe in fretta nella piccola società druidica e venne ammesso da suo padre nel proprio circolo. Essendo una società molto chiusa, è difficile per noi capire esattamente come vivessero, ma quel che è certo è che si dedicavano allo studio della natura e dell’equilibrio della vita, tramite la meditazione e la solitudine.

Per un druido la cosa fondamentale è il mantenimento dell'equilibrio e il rispetto del ciclo naturale della vita. Un druido punisce con la morte chi uccide se questa è stata compiuta inutilmente. Le regole di quella piccola società stavano però strette al giovane Eruannon, tanto che se ne allontanò sempre di più, conservando i contatti solo con pochi fidati.

Eruannon era molto solitario e tendeva sempre ad agire a sua discrezione, indipendentemente dagli ordini ricevuti. Nonostante ciò, nei confronti delle persone che meritavano il suo rispetto, si comportava da buon amico e tirava fuori il meglio di se. Non era ben visto dall’assemblea alla quale partecipavano solo i druidi a pieno titolo, ma grazie al padre, con il quale in realtà non aveva un forte legame, non fu presa la decisione di allontanarlo dalla foresta.

Quale compagno migliore di un lupo poteva avere un elemento del genere? Più precisamente si trattava di una lupa che trovò un giorno nel bosco insieme ad altri suoi coetanei. Itisil, questo è il nome che successivamente diede alla lupa, era però abbastanza scontrosa e i giovani druidi non riuscirono ad avvicinarla nemmeno tramite la magia. Rimasero tutti stupiti, però, quando ella mosse qualche passo verso Eruannon smettendo di ringhiare e guardandolo negli occhi. Occhi identici ai suoi. Da quel giorno Itisil fu l’inseparabile compagna di Eruannon.

All’età di 49 anni Eruannon fece uno degli incontri più significativi della sua vita. In quel periodo era particolarmente incuriosito da un giovane elfo che esplorava quotidianamente la foresta forse in cerca di qualcosa, con un lungo arco sulle spalle. Un giorno, mentre meditava seduto su un albero, sentì all’improvviso arrivare dei passi e Itisil ringhiare. Eruannon osservo stupito la sua lupa, seppur con diffidenza, avvicinarsi all’elfo che stava osservando nei giorni precedenti.

“Vendui viaggiatore” disse prima di scendere dal ramo.





L'incontro


“Vendui viaggiatore” queste parole risuonarono alle spalle di Mardek, ma spostatosi per poter osservare, senza dare le spalle al lupo, lo stesso dietro di se non vide nessuno. Mentre Mardek si domandava chi avesse parlato una figura avvolta in un mantello si lasciò cadere dall’albero di fronte a lui. “Stai tranquillo” disse Eruannon “a quanto pare la mia lupa non ha intenzione di banchettare con carne di elfo quest’oggi.”

Dopo un attimo di indecisione Mardek parlò. “Chi sei, e che cosa ci fai in queste terre? ”“Io sono Eruannon, un druido mezzelfo che abita questi boschi. E te? È da un po’ che ti osservo venire in questi boschi. Ma dovresti stare più attento, non sempre sarai cosi fortunato come oggi.” disse il druido.
L’elfo ci penso un attimo e poi decise di rispondere “Io sono Mardek, abito nella qui vicina Bosco Grigio. Tra le nostre due razze non vi è buon sangue, ma il mio istinto mi dice di potermi fidare di te.”“Chi merita il rispetto di Itisil, la mia lupa, merita anche il mio. Oltretutto oggi mi sento abbastanza di buon umore per aiutare un viandante. Vieni, sono accampato qui vicino.”

Fu così che cominciò una profonda amicizia destinata a durare nel tempo.

Uno dei tanti giorni un cui Mardek andava a trovare Eruannon decise di raccontargli la verità sulla sua vita. Sapeva di potersi fidare. Dopo avergli raccontato la storia disse quello che aveva detto a lui sua madre, quanto aveva rivelato non avrebbe dovuto dirlo a nessuno. Finito di parlare il silenzio calò su di loro, rotto solo dal muoversi circospetto della lupa.

“Ti propongo di suggellare la nostra amicizia con un patto di sangue”“di cosa si tratta?” chiese curioso l’elfo. Estratte due pietre di giada dalla borsa cominciò a spiegare “con un piccolo taglio faremo fuoriuscire una goccia di sangue dalle nostre vene, quando questa cadrà su ognuna delle due pietre tra loro si creerà un legame tra loro che ci permetterà di sapere quando l’altro si trova in pericolo, ovunque esso sia. Con il passare del tempo, se il nostro legame si rafforzerà, aumenterà anche il potere delle pietre, permettendoci di comunicare tra noi con la sola forza del pensiero”

Come gesto d’approvazione Mardek estrasse una freccia e con la punta si pratico un piccolo taglio sul braccio, lo stesso fece Eruannon con il proprio pugnale. Presero infine due lacci di cuoio e legarono ciascuna pietra a formare una collana, che si scambiarono, e si posero intorno al collo.
Fu l’inizio del cammino che portò Mardek “Freccia dei Cieli” e Eruannon “Zanna di Lupo” a conoscere il vero significato della parola “amicizia”.

 
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Nardu
view post Posted on 23/6/2007, 14:57




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