[D&D - I Reami di Giada] Elwë Anwamanë

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Durlach
view post Posted on 23/6/2007, 15:12




Elwë Anwamanë
Si è fatta di nuovo notte ormai ho perso il conto del tempo che è passato da quando ho perso il mio corpo e la mia anima. Io uno studioso di medicina e abile costruttore, Galahad uno dei più potenti maghi delle sette isole,Arlhes un chierico dalle grandi doti .
Avevamo tutti la stessa idea trovare una cura che potesse curare qualsiasi male.
Una notte mentre stavamo discutendo sul come creare questa speciale cura,ma come al solito non riuscimmo a risolvere nemmeno uno dei problemi che ci si presentava ad affrontare e come spesso accadeva decidemmo di andare nella biblioteca di quella grande torre che ormai era divenuta la nostra dimora.
Appena giungemmo davanti alla porte pronti ad aprirla con la chiave ci accorgemmo che la serratura era stata forzata,senza pensare minimamente alle conseguenze Galahad sicuro delle sue doti magiche si lanciò all’interno della biblioteca pronto a far partire uno dei suoi incantesimi,subito dietro di lui Arlhes lo segui a ruota preparandosi al peggio,all’interno la biblioteca era scura come al solito e a prima vista tutti i libri a prima vista erano al loro posto,l’unica cosa diversa era la finestra nell’ala ovest della biblioteca che era spalancata,decidemmo di fare un giro di perlustrazione della biblioteca anche se sapevamo che nella biblioteca non c’era nessuno e se qualcuno c’era stato ormai avrà sicuramente tolto il disturbo,alla fine della perlustrazione come previsto non trovammo nessuno,quindi decidemmo di rimetterci al lavoro.
Passarono ore senza scoprire nulla di nuovo quando all’improvviso mi capitò in mano uno strano libro senza copertina dalle pagine ormai ingiallite e tutte stropicciate,decisi di chiamare gli altri miei amici e di svelarne il contenuto domani mattina con il favore della luce del sole,proposta che fu accettata senza troppe obbiezioni dai due.
Il giorno seguente cominciammo a leggere il libro e scoprimmo che non era altro che un manuale per costruire una macchina dai poteri straordinari,per quanto riportato negli appunti si diceva che la macchina avrebbe donato la vita eterna a chi la attivasse,i nostri sguardi si illuminarono eravamo riusciti a trovare la soluzione al più grande problema della vita umana (La Morte).

Sono passati ormai 20 anni da quando abbiamo iniziato a costruire la macchina ma finalmente dopo tanto tempo l’abbiamo completata manca solo un ultimo lavoretto da farci metterci una leva che spingendola verso il basso funzionerà cm attivazione della macchina.

Arlhes torno dal mercato di Sectima ,capitale delle sette isole,con un pezzo di legno levigato con al capo un pomello e sulla cintura portava un pugnale ricurvo dall’aspetto inquietante,subito gli corsi in contro per “Arlhes,che significa quel pugnale?”il chierico sentendosi un po’ aggredito rispose ridendo “ehi calma compagno eric,questo pugnale l’ho vinto ad una partita a dadi”e dopo questa frase mise la leva nel macchinario al suo posto,poi girandosi verso di me disse “finalmente è giunta l’ora eric,questa notte vedremo i frutti del nostro lungo e duro lavoro”appena smisi di parlare si diresse verso la propria stanza.

La luna arrivò in cielo e le tenebre scesero sull’isola l’ora era finalmente giunta.
Ci ritrovammo tutti e tre nella sala della vita (così definita perché era li dove svolgevamo i nostri esperimenti per salvare l’umanità da tutti i mali).
Decidemmo di fare un partita a dadi per scegliere a chi toccasse tirare la leva,chi fa il numero più basso perde e tira la leva,tirò Arlhes e fece 5,poi tocco a me e feci 3 in fine giunse il momento di Galahad che tirò e fece 4,io mi alzai e mi diressi verso la macchina tocca a me tirare la leva,giunsi davanti alla leva di fianco c’era il pugnale di Arlhes ma non me ne preoccupai molto.
Infine arrivò il momento tanto attesto,tirai la leva,la luna le stelle si oscurarono il cielo diventò ancora più nero,un fulmine cade e mi prese in pieno,senti un grande dolore come se qualcuno stesse cercando di uscire da me,un dolore immaginabile e cominciai ad urlare,alla fine rinunciai a resistere e subito sentii qualcosa uscire da me e subito dopo una grande esplosione,vidi qualcosa di bianco entrare nel pugnale di Arlhes,quella fu l’ultima cosa che vidi di quella notte perché dopo persi i sensi.
Quando mi ripresi scoprii che tutto era andato distrutto, della torre ne rimasero solo i fondamenti,vidi i corpi dei miei amici ridotti a brandelli,ma non piansi non risi,non provai nessuna emozione davanti a quello spettacolo orribile,poi mi guardai ero l’unico essere in vita sull’isola, pensai che il macchinario avesse funzionato e che quindi non potevo morire ma mi sbagliai almeno in parte,il mio aspetto era terribilmente mutato,avevo le sembianze di uno scheletro,solo qualche pezzo di carne mi era rimasta attaccata,provai a mangiare ma non senti alcun gusto,provai ad annusare ma nessun odore giunse alle mie narici,provai a bere ma ancora una volta non senti alcun gusto,sono stato maledetto a vita,sono tra i vivi e i morti,sono un morto tra i vivi vedetemi come volete,ma io non sono vivo ma non sono morto.

Passai qualche anno a capire la situazione,di certo avevamo fatto un errore nella costruzione del macchinario,un errore fatale,passai molto tempo a cercare dove avevamo sbagliato ma nulla mi tornò alla mente salvo quella luce bianca che era entrata nel pugnale,mi misi in cerca del pugnale anche se dubitavo moltissimo di trovarlo ancora intero,invece lo trovai al posto dove lo vidi l’ultima volta,era intero senza graffi o scalfitture,lo presi perché li c’era rinchiuso qualcosa che mi apparteneva,che è uscita dal mio corpo,la mia anima suppongo. Mi misi di nuovo a pensare sulla vita stavolta pensavo se era meglio vivere o morire,arrivai alla conclusione che la morte era la scelta giusta perché finché si è vivi si rischia di diventare come me ne vivi ne morti e vivere in una specie di condanna per il resto della vita.
Questo mondo però deve ancora giungere alla mia conclusione quindi per il momento sarà meglio costruire un rifugio per me e per tutti coloro che sono d’accordo con me e che agiscono come me,il mio rifugio lo costruirò sotto le macerie di questa torre dove nessuno in tutta giada riuscirà a trovarlo senza avere delle indicazioni dettagliate.

Mi misi a costruire il rifugio utilizzando i sassi della torre,la maggior parte erano finiti in acqua ma non era un problema visto che non ho bisogno d’aria per restare in vita.

Finalmente la costruzione sono riuscita a finirla,ormai sono gia trascorsi 50 anni e quindi l’ora di dare vita alla ROSA NERA è giunta,dentro di me si è accesa una fiamma,una fiamma nera come il mantello della morte che in me si è reincarnata,da oggi in avanti Eric è defunto e il suo corpo è stato preso da Elwë Anwamanë.

E’ finalmente giunta l’ora di partire,armato del mio pugnale e vestito di un mantello nero che rubai ad un commerciante(ormai morto)che ebbe la sfortuna di attraccare sulla mia isola,sarà grazie a lui che la morte si spargerà come una piaga inarrestabile,partirà in modo discreto e terminerà diventando legge.

Malvagi,malati mentali di tutta giada che siete stati obbligati a ritirarvi in luoghi deserti oppure a prendere sembianze di brava gente o ad abbassarvi a piccoli furtarelli,TUTTI VOI TENETEVI PRONTI CHE LA VOSTRA ORA E’ FINALMENTE GIUNTA!!!!
 
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Nardu
view post Posted on 23/6/2007, 15:23




Leggibilità Brano: 50 PE
Contenuto: 500 PE
Uso dell'Ambientazione: 100 PE

Tot PE: 650
 
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