...seconda parte...
<<e’ il momento.>> dice Drazius sollevando la testa da un antico tomo la cui copertina, ormai rovina dal tempo, raffigurava un teschio.
Raccolte le sue cose, che consistevano in un vecchio, gran tomo ed un bastone da viaggio, s’incamminò verso l’uscita di quella che al momento aveva scelto come sua casa.
Questa non era altro che un mucchio di rovine ormai, ma una volta probabilmente doveva essere stata una casa della nobiltà elfica.
Uscito fuori, si avvicinò ad una parte di quel luogo che era diverso dalle altre. Diversamente dal resto, era ben curata, forse era l’unico posto dove l’erba cresceva verde e tranquilla…in questo piccolo spiazzo, vi erano due lapidi… Sibadiel e Themis Tiberdiel.
<<padre, Madre. E’ ora di far provare a mia sorella il dolce abbraccio della Morte, lei che ha ucciso il suo popolo...immagino che vorrete anche voi riabbracciarla>>…sul volto di Drazius un accenno ad un sorriso…<<quindi, svegliatevi dal vostro sonno e venite con me…>>.
In quel momento, l’aria iniziò a farsi pesante e il terreno iniziò ad emanare degli strani suoni, come dei mugolii…pochi secondi dopo, due paia di braccia uscirono dal terreno, di fronte alle due lapidi. Lentamente anche il resto del corpo uscì dal suo luogo di riposo…delle persone che erano in vita era rimasto ben poco…ma una cosa si poteva distinguere chiaramente…l’ultima espressione che era rimasta sul loro volto…Paura.
Date loro due tuniche con un cappuccio che ricopriva anche il volto, simili a quella che anche Drazius indossava, iniziarono ad incamminarsi verso il luogo in cui la sorella regnava…
Dopo lunghi giorni di cammino, arrivarono in una radura, nella quale in lontana si poteva scorgere un vasto numero di case… Avvicinatosi, scorsero un gruppo di bambini elfi che ne stavano insultando un altro… preso dal rancore che questa scena gli ricordava, avendo provato lui in prima persona le stesse esperienze, iniziò a pronunciare alcune parole in una lingua sconosciuta, che suonava colma d’odio e di rabbia... <<ogni volta che ognuno di questi bambini farà commenti malevoli sull’aspetto di qualsiasi altra persona, i suoi lineamenti muteranno, fino a farlo diventare così brutto che nemmeno la sua famiglia vorrà più averlo vicino, fino a che la sua unica compagnia sarà la Solitudine...>>.
Dopo alcuni secondi, dei bambini iniziarono ad urlare, guardando le facce dei loro compagni.
Sorridendo lievemente sotto il lungo cappuccio, Drazius continuò per la sua strada, la meta era ormai vicina, la sorella dalla voglia a forma d’occhio…
Camminando lungo la via principale, notò gli sguardi della gente che sembrava certe volte impaurita, altre semplicemente sospettosa, guardare lui e le due ‘persone’ che lo stavano seguendo dall’inizio del suo viaggio, che non avevano mai aperto bocca per parlare.
Raggiunte le porte del palazzo reale, la strada fu loro bloccata da due guardie…
<<fermatevi, l’accesso è vietato alle persone non autorizzate!>> disse una delle guardie.
<<non preoccupatevi…ecco qui la mia autorizzazione…>> Posate le mani sul corpo dei due, pronunciò poche parole e le due guardie caddero a terra, come se la vita fosse stata loro sfilata fuori. Altre poche parole, e quelli che erano stati i corpi delle guardie si rialzarono, ma questa volta non sbarrarono la strada al Negromante e al suo seguito, si limitarono invece a seguirlo…
In quel momento altre guardie tentarono di sbarrare al gruppo la strada ma poche parole e anche queste subirono la stessa sorte delle altre…
Arrivati di fronte alla sala del trono, Drazius ne spalancò le porte. In quel momento Tirmariel voltò la testa dicendo << Chi siete?!? >>. <<come sorella? Non vieni ad abbracciare tuo fratello..?>> disse Drazius togliendo il cappuccio. La faccia di Tirmariel mutò improvvisamente espressione, passando dal fastidio di essere disturbata allo stupore, per finire in un’espressione di paura. <<tu!?! Cosa ci fai qui?!?! Avevo ordinato di non far passare nessuno, specialmente te…!>>.
<<oh, ma le tue guardie sono state così gentili…mi hanno anche accompagnato…guarda>> disse Drazius sorridendo divertito, indicando dietro di se l’ormai folto gruppo di guardie che stava entrando nella sala.
Nel frattempo la sorella stava mormorando alcune parole…puntando poi le mani verso Drazius fece partire un raggio di puro fuoco, che emanava voglia di uccidere… Ma Drazius non era certo uno stolto, e con una semplice parola fermò l’attacco. <<come sorella, vuoi davvero uccidermi prima di aver abbracciato nostro padre e nostra madre?>>. Un sorriso si stampò sul volto di Drazius, nel vedere la faccia colma d’orrore di Tirmariel nel vedere nelle due persone dietro del fratello il padre e la madre, ora che si erano tolte il cappuccio. Allora raccolta a se tutta la magia che le scorreva dentro, Tirmariel urlò alcune parole in una lingua oscura, lanciando un’enorme sfera di fuoco nero verso il punto dove si trovavano Drazius e il resto della sua schiera. Una lieve espressione di stupore attraversò il volto del Negromante, che fu costretto a ricorrere a tutto il suo potere per bloccare temporaneamente l’attacco con una sfera d’energia negativa…Si accorse, però di poterlo tenere solo per altri pochi secondi…l’attacco era troppo potente per lui…Un impeto di rabbia lo avvolse…La rabbia di aver fallito, di non poter uccidere la sorella che aveva ucciso i suoi genitori…Quando le forze stavano per mancargli però il tempo sembrò fermarsi, non vide più il fuoco ardere, tutto era immobile…
Sentì una voce provenire dalla sua destra: << Drazius, la mia Signora può darti il potere di sconfiggere tua sorella, ma tutto questo ha un costo…devi giurarle fedeltà… Lei richiede obbedienza ferrea dai suoi adepti…dovrai adorarla tutti i giorni, e seguire i suoi dogmi…Giuri fedeltà a Wee Jas, guardiana della Morte, dama d’acciaio, signora della magia della morte?>> la figura che aveva parlato era avvolta in una nera tunica ricamata con dei disegni color rubino raffiguranti delle rune arcane, con centro un teschio stilizzato con delle fiamme al posto degli occhi… la risposta di Drazius fu pronta: <<se questo mi permetterà di uccidere mia sorella e di ottenere più potere, giuro che servirò la dama d’acciaio, a costo della mia stessa vita!>> dopo queste parole, le cose ricominciarono a muoversi attorno di lui, ma con una differenza…se prima la sfera di fuoco sembrava raggiungere lentamente il Negromante e il suo seguito, ora sembrava che la nera sfera stesse per inglobare quella di fuoco…e così fu.
La sfera fiammeggiante venne ricoperta da quella nera, che proseguì il suo percorso ad una velocità spaventosa…una risata si stampò sul volto di Drazius, mentre la sorella veniva colpita in pieno dalla sfera…Espressioni di dolore e panico apparvero sul volto di Tirmariel, mentre la sua anima veniva corrosa dallo spaventoso attacco del fratello…in quel momento i genitori dei due si avvicinarono all’elfa…stringendole il collo, per strapparle la vita prima che la sua anima venisse corrosa del tutto e non potesse più ricordare quello che aveva fatto…
Dopo alcuni secondi del corpo e dell’anima della sorella non restò più nulla…il Negromante lasciò quelle terre, tornando alla sua dimora…ogni giorno lui dedicava corpo e anima allo studio di nuove forme di negromanzia, e all’adorazione della Signora di Rubino, che gli dava il potere di gestire la vita oltre la morte…tutto ciò continuò per secoli…fino a quando la Dama d’Acciaio gli disse che era giunto il momento di partire di nuovo…era giunto il momento di mostrare al mondo il potere della non-vita…