[D&D - Ricordi dal Passato] Leilild

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El draugo
view post Posted on 13/7/2008, 22:40




LE CRONACHE DEI FRATELLI (PARTE 1°)
(FUGA E DIVISIONE)

All’interno del castello di Andariel, demone Maggiore degli inferi, vivevano tra allenamenti, sotterfugi e insegnamenti sul male, non sempre appresi, i suoi 2 figli: Leilild il fey’ri, il maggiore, e Draugnim in draedra, minore del primo di poche decine di anni. Essi venivano educati a essere perfetti combattenti degli Inferi, scaltri, malvagi e privi di compassione. Essi combattevano tra loro per allenarsi, uno con una Naginata, l’altro con uno spadone a 2 mani, fino allo stremo; ma invece di insinuare la discordia tra loro, con questa quotidiana pratica la malvagia madre non faceva che rafforzare il legame tra i 2. Essi, infatti, crescevano imparando a rispettarsi a vicenda, a combattere simultaneamente e a coprire l’uno le debolezze dell’altro.
Questo, probabilmente, fu il principio della fine della permanenza dei fratelli in quell’orrendo posto.
Ma quello che li convinse realmente a fuggire fu un altro episodio: la scoperta da parte di Leilild dell’identità del padre, quasi per caso, per una coincidenza fortuita…
Per mesi, nel periodo precedente, il fey’ri aveva visto aggirarsi nel castello come uno zombie un essere che per alcuni tratti gli assomigliava: gli stesso tratti del viso, la stessa carnagione, la stessa forma del corpo… Questa scoperta lo aveva enormemente scosso, e la stessa madre non gli voleva dare spiegazioni su questo essere e sulla sua presenza nel castello, definendolo semplicemente uno “schiavo”.
Quel giorno, dopo aver rifiutato di uccidere una spia catturata nel regno, stava per essere punito duramente dalla madre attraverso il distaccamento forzato di un orecchio quando, improvvisamente, tra la mano del demone e il figlio si frappose quella spettrale figura che Leilild aveva visto nel palazzo, pronunciando in maniera piuttosto rozza e gutturale qualcosa che somigliava tremendamente a <<non toccare mio figlio>>
Gli occhi azzurro ghiaccio del giovane mezzo demone si spalancarono a queste parole, non avendo mai considerato la possibilità di avere un padre, e subito spostò lo sguardo verso Andariel in cerca di spiegazioni.
La mano di lei era gia partit,a in un tremendo manrovescio verso il povero, ed evidentemente demente, elfo, lanciandolo lontano a causa della sua tremenda forza, tramortendolo.
Il figlio, ancor prima che il padre fosse colpito, era gia partito in carica verso colei che lo aveva generato, mosso da un sentimento che lei stessa aveva a lungo e senza successo, cercato di inculcargli: l’odio, che come una fiamma lo divorava e lanciava all’attacco con tanta foga, anche se chiaramente non aveva speranza; la sua fortuna e’ che anche Draugnim, suo fratello, fosse presente, e che si fosse lanciato nello stesso istante bloccandolo a terra e contemporaneamente avesse aperto un varco dimensionale, catapultandoli lontano dalle grinfie della malvagia regina, verso un posto ignoto.
Sopra di loro vi era un cielo nero, simile a quello di dove abitavano, tuttavia enormemente diverso visto che era pieno di puntini luminosi.
Non lo sapevano ma erano appena arrivati sul piano materiale, mondo a loro del tutto sconosciuto, pieno di pericoli, e soprattutto di pregiudizi verso coloro che sono diversi.
(continua...)
 
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