Aiutiamo il nostro Cahalith Erevis a tramandare l'ascesa (e forse un giorno, la caduta) dei Dannati.
Ogniqualvolta qualcosa d'importante, che riguarda tramite voi tutto il branco, v'investe, raccontantelo al nostro Visionario affinchè tutti sappiano e possano imparare o prenderne esempio.
Quando ci troviamo a sera, nella nostra tana, condividiamo ciò che abbiamo provato.
Quest'oggi io, Artemis, Elodoth del Branco volevo parlare della Guerra appena vissuta.
Ebbene sì, siamo scesi in battaglia per la prima volta, come Fratelli e come Rinnegati.
E' stato rischioso e più volte ho temuto per la mia stessa vita e soprattutto per le vostre, a cui tengo particolarmente, ma devo dire che a conti fatti sono decisamente ORGOGLIOSO di noi.
Ricordo l'inizio del tutto...
Quando noi, guardati da tutti come neonati poco più che indifesi, abbiamo riunito tutti i branchi di Dublino.
Ricordo che siamo stati noi ad ospitare la riunione degli Alfa e siamo sempre stati noi, in un modo o nell'altro, ad avere l'ultima parola sulla Legge.
Sempre noi abbiamo dato il via all'Armata dei Rinnegati, contro la Schiera che ha minacciato il nostro territorio e le nostre vite.
Vi sembra poco? Non eravamo nessuno e siamo riusciti a mobilitare un esercito nell'arco di una notte.
E non solo lsiamo riusciti a mettere in moto quest'arma bellica, ce ne siamo messi alla guida: io, come voce del nostro branco, ho ottenuto il titolo di Consigliere e al pari dei membri più anziani della nostra razza ho portato la NOSTRA opinione.
Noi che non eravamo nessuno, siamo stati ascoltati più di moltri altri e abbiamo influito sul fato.
Che prestigio e che orgoglio. Non so quanto di questo possa sembrare grande agli occhi di altri, ma per me è un gran ricordo e ne vado fiero.
Ricordo Redenzione...
Di questo vado veramente fiero, non perchè io personalmente abbia fatto chissà quali imprese, ma perchè mi son reso conto per la prima volta di essere fortunato. Ho dei fratelli unici nel loro genere, quasi sempre i primi a sbagliare, grazie alla loro impulsività, ma SEMPRE i più lesti a rimediare in ogni modo.
Non vi è macchia sul passato dei Dannati e lo dobbiamo solo a noi.
Ognuno di noi ha ammesso le proprie colpe pubblicamente, si è sottoposto al giudizio comune e ha ostentato umiltà e coraggio. Nemmeno il più anziano di tutto noi può vantare un tale coraggio e una tale sincerità. Nemmeno Nerudo, sotto questo punto di vista, è nostro pari.
Non peccare mai è difficile e merita una lode incommensurabile, ma lasciarsi giudicare e ammettere le proprie colpe ha lo stesso peso ai miei occhi.
Noi, che ripeto, siamo cuccioli appena usciti dall'ala protetrice dei nostri tutori, siamo stati esempio per la nostra Razza.
Grazie fratelli di insegnare a tutti e soprattutto a me cosa vuol dire essere Puri di spirito. Questo è un branco di cui sono orgoglioso.
Ricordo, purtroppo, le prime vittime...
Perchè purtroppo alcuni tra noi sono caduti, ma la loro morte non è stata vana e sarà ricordata da me finchè avrò vita.
Ma nel dolore non posso che essere felice nel ricordare le gesta dei Dannati.
Tra lo sgomento e il dolore, noi eravamo lì a soffrire insieme agli altri, come gli altri.
Abbiamo avuto la nostra dose di sofferenza e abbiamo rischiato di perdere la vita più volte, ma non abbiamo chiesto aiuto e ci siamo arrangiati, come ogni forte branco.
Tra il caos e le difficoltà, noi eravamo lì a porgere la nostra mano, a rischiare per gli altri e a portare sempre una parola di conforto o una spalla su cui piangere.
Mai e poi mai ci siamo tirati indietro, mai abbiamo rifiutato di mettere in gico la nostra incolumità per il sopravvivenza degli altri e sempre con stoicismo abbiamo sorretto, per quanto ci era possibile, e a volte anche oltre, il peso degli altri.
Siamo sempre i più giovani e i più deboli eppure non abbiamo mai esitato a caricarci della stessa mole di responsabilità e rischio degli altri e anzi abbiamo spesso alleggerito le spalle di chi si è trovato in difficoltà. Senza chiedere nulla in cambio.
Questo, a mio umile parere, significa essere grandi. Non importa se gli altri ricorderanno, io so che i Dannati sono più di quello che si può scorgere a prima occhiata.
Qui, se non si capisse, mi riferisco da quando hanno iniziato a bombardarci sul lago in poi.
Specifico perchè voglio che leggendo ripensate a quei momenti e ve li immaginate come visti da fuori.
Zaki che ha salvato vite a destra e a manca mettendo a repentaglio la propria.
Noi altri che abbiamo recuperato Dante in grosso pericolo senza farci aiutare.
Sulla spiaggia che abbiamo combattuto in prima linea coprendo gli amici e i fratelli.
Sempre noi, che abbiamo aiutato chiunque alla fine di ogni scontro a recuperare i feriti, a organizzare il campo, a riportare l'ordine e a organizzare lo scontro dopo.
Anche quando tutto è finito abbiamo aiutato i fratelli a prepararsi per tornare a casa e siamo rimasti per finire il lavoro, pronti a tornare a casa da soli.
Il mio discorso che, in qualche modo, ha tentato di riunire i fratelli dispersi e di certo non è passato inosservato.
Ci siamo gravati anche del dolore degli altri cercando di aiutarli.
E infine ricordo la battaglia con la Schiera...
Quello è stato un gesto di valore e lo voglio ricordare a tutti perchè di questo vado fiero.
I giovani, i cuccioli, coloro che dovrebbero essere protetti, lottavano in prima fila senza preoccupazioni. A cuor sereno le nostre armi calavano sul nemico, sul mostro e sull'assassino.
Senza la protezione o il sostegno di uno Spirito Totem, senza i poteri e le capacità di un Mannaro anziano, senza nulla a nostro favore, noi lottavamo. Senza riserve.
Abbiamo dato tutto, e eppure questo possa essere considerato dai più come una ben misera cosa, per noi è stata un'impresa eroica.
E' facile combattere con un gigante quando si è grandi come lui o con la sua stessa forza, ma il vero eroe è colui che lotta anche in netto svantaggio e, se non ottiene la vittoria, si sacrifica nel nome della causa, consumando tutto se stesso.
Noi abbiamo lottato con lo stesso ardore, lo stesso valore e lo stesso merito di quest'eroe.
E, seppur piccoli e insignificanti rispetto a ai Grandi del nostro Popolo, voglio ricordare a tutti che fui io dei Dannati a colpire per primo, e fu Lucian il primo a perforare la sua armatura e fu Dante a dargli il colpo di grazia.
Eravamo piccoli e insignificanti, indifesi e soli, ma questo non ci ha impedito di lottare e dare il nostro contributo, esattamente come gli altri.
Abbiamo sofferto anche noi, provati da orribili ferite, mutilazioni e colpi quasi letali, ma ci siamo rialzati, abbiamo stretto i denti, non abbiamo arretrato e non abbiamo chiesto aiuto, affrontando tutto con le nostre energie.
Non siamo stati un peso, ma bensì un aiuto e questo ci rende Onore e Gloria.
Sono fiero di noi. Sono commosso e fiero.
Sono felice di essere un Dannato.
Dovrei essere il Cahalith e non il Draz XD.
Spero vi faccia piacere leggere.