“Umph”. Ogni giorno era la stessa storia.
Da quando era diventato una guardia cittadina Drazius Scudolucente si sveglia, si lava la faccia, mangia un pezzo di pane con del latte, indossa la sua armatura, mette il pesante scudo a spalle e si avvia verso la sede dove avrebbe raggiunto il resto della squadra addetta alla pattuglia del cancello.
Io, figlio del capo del clan Scudolucente, a fare la guardia! Ho ricevuto anni di addestramento dal Mastro d’Arme del mio clan, il migliore in tutta ???, per essere una semplice guardia! Ma lo devo sopportare, questo è il volere di mio padre, Thal Scudolucente, capo del clan Scudolucente… ha voluto che io iniziassi la mia ascesa dal rango più basso della guardia cittadina, avrebbe visto le mie qualità in modo migliore vedendo come mi rapportavo in questa situazione, diceva.Ormai era arrivato a un edificio abbastanza grande, dove sul lato destro si potevano notare, dentro a una recinzione di pietra, dei manichini di legno, riservati all’addestramento delle nuove guardie. Drazius guardandoli ripensò ai momenti in cui anche lui colpì quei manichini sotto gli ordini della guardia che gli era stata assegnata insieme ad altre quattro nuove reclute per prepararli prima di intraprendere il loro compito. Per lui, ormai abile nell’uso dell’ascia e dello scudo e nelle tecniche di combattimento ad essi collegate, che in quel momento era ancora giovane, quell’addestramento sembrò essere particolarmente inutile...
Entrando dalla porta, trovò di fronte a se altri cinque nani, gli altri quattro membri del suo gruppo e uno più vecchio che portava la barba raccolta con un anello d’oro e un’armatura lucente, il capitano della guardia. Si avvicinò, conscio che la sua presenza volesse dire che c’erano delle novità nella sua pattuglia.
“Oh, eccolo finalmente” disse questo. “Finalmente sei arrivato, ho delle notizie da darti”.
Lo sguardo di Drazius era curioso, che notizie poteva dargli il capitano della guardia?
“Non potevamo non notare la tua abilità nel combattere utilizzando l’ascia e lo scudo torre, che come ben saprai sono le armi principali degli Scudi di ???, l’unità specializzata nella difesa dei cancelli della città.”
Finalmente! Non potevano non notarlo! Mi sono fatto il culo fino ad ora, almeno non è stato del tutto vano..! Drazius Scudolucente finalmente non sarà stato soltanto una semplice guardia.. Entrare negli Scudi di ??? è il primo passo per fare carriera!“Con questo, voglio dirti che da domani sarai ufficialmente un membro degli Scudi di ???, riceverai direttive sui tuoi compiti domani a quest’ora alla sede. Vedi di essere puntale.”
“Sono onorato che mi abbiate scelto tra tanti come nuovo membro degli Scudi, sono certo che non vi pentirete di questa scelta!”
“Spero di non doverlo fare mai, ma se il tuo valore sarà la metà di quello di tuo padre, veterano degli Scudi, sicuramente non dovrò farlo.”
Dopo aver detto questo, il capitano delle guardie uscì dall’edificio..
La giornata passò rapida, la notizia della promozione aveva reso anche i momenti più noiosi un piacere..
Tornato a casa, corse a comunicare la notizia al padre. Raggiunta la sala dove al momento il padre si trovava, Drazius si inginocchiò e disse:
“Padre, ho delle buone nuove. Oggi il capitano è venuto a dirmi che sono stato promosso a membro degli Scudi di ???”
Il vecchio nano si girò, il suo volto era segnato dall’età e contornato da dei baffi e una lunga barba grigia, raccolta in tre trecce, secondo la tradizione del clan.
“Bene, Drazius. Finalmente delle notizie che possono esser chiamate tali! Noto con piacere che hai deciso di seguire le mie orme, sono stato anche io uno Scudo, un tempo. Per questo voglio darti la mia armatura e il mio scudo, che da generazioni vengono tramandate nella nostra famiglia. Sono incantati in modo tale che possano cambiare la loro composizione in qualsiasi tipo di metallo quando chi lo indossa glielo ordina. Questo ti permetterà di variarne la resistenza e il peso, a seconda delle tue necessità. Portale con onore, perché recano il simbolo della nostra casata. Ti darò anche la mia ascia, che mi forgiai io stesso quando diventai il capoclan degli Scudolucente. E’ di ferro freddo, e reca il simbolo della nostra casata. Usala per difenderti dai tuoi nemici, e non attaccare gli innocenti. Quando inizierai a eseguire i compiti adatti al tuo rango?”
“Inizierò domani stesso padre, e vi ringrazio dell’onore del quale mi ricoprite donandomi l’armatura dei nostri avi e la vostra ascia! Possa io portarle con onore, non facendo mai venire alle anime dei nostri avi il rimorso di averle donate a me attraverso di voi!”
Drazius si avviò verso la sua stanza quando, mentre stava sdraiato sul letto pensando al giorno che lo attendeva, qualcuno bussò alla porta. Quando aprì, ebbe un sussulto, e vide che erano alcuni dei servitori del padre:
“Siamo venuti a portare l’armatura e l’arma, con permesso”
Non appena Drazius si spostò, dalla porta entrarono dei servi, portando un manichino che indossava l’armatura completa di cui parlava il padre. In quel momento sembrava essere fatta di Mithril, e splendeva alla luce delle torce. Al centro, all’altezza del cuore, recava il simbolo della casata, un martello che colpisce uno scudo.
Assieme a questa, sostenuto da un supporto in pietra finemente lavorata, c’era lo scudo, anch’esso in Mithril, con lo stemma della casata raffigurato, e delle chiodature.
Dopo di queste entrò l’ultimo servitore, portando uno scrigno. Dentro, quando lo ebbe aperto, Drazius vide appoggiata su un cuscino di velluto rosso un’ascia da guerra nanica, finemente intarsiata da delle venature d’oro che si contorcevano andando a comporre anch’esse lo stemma del clan. Il manico era formato da una treccia di ferro freddo, che andava a concludersi nel manico, che era d’argento.
Drazius ringraziò, felice come un bambino. Dopo aver indossato l’armatura, lo scudo e impugnato l’arma fece alcune prove e poi, felice per il dono ricevuto, andò a dormire.
Fine prima parte
