[MdT - Apocalittico] Remus Vondrak

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RI4M I DELT4
view post Posted on 21/7/2009, 16:55




Nato 4/13/1786
Novembre 1806 Norvegia

E' notte fonda... Io e Elen stavamo camminando sulla strada che ci avrebbe riportato verso casa.
Avevamo appena finito di mangiare in quel bel ristorantino che si affaccia sul mare, un posto appartato e
molto tranquillo per passare il nostro primo anniversario di matrimonio...
Vivevamo in un paesino di nome Vikna situato in un piccolo sprazzo di terra che affaccia nel mare del nord,
un po fuori mano ma che non si faceva mancare nulla!
Durante il tragitto il freddo si faceva pungente e cercammo di affrettarci a tornare verso la nostra calda
e accogliente dimora,che,per fortuna non distava che poco più di un chilometro.
Ed ecco!! finalmente eravamo arrivati sul ciglio di casa quando, appena aperta la porta, due figure oscure
ci hanno violentemente urtato dentro la soglia!
Sono stato tramortito fino a perdere i sensi e quando mi sono ripreso ho visto lei, la mia dolce Elen
in un bagno di sangue con i vari segni delle violenze.
Mi sono subito accasciato su di lei che respirava ancora anche se in maniera esile, e prendendola tra le mie
braccia ho visto una profonda ferita sulla nuca!
Non ha neanche aperto gli occhi prima di esalare l'ultimo respiro... non ho neanche potuto dirle quanto mi sentissi
in colpa per non averla saputa proteggere!
Mi accorsi che non ero solo nella stanza, un gruppo di persone dall'aspetto sospetto, diverso, erano in un angolo in
penombra
Non ho fatto in tempo a capire che cosa stasse accadendo quando svenni di nuovo, mi sentivo mancare le forze.
Durante il mio travaglio sentii una sensazione di estasi pervadermi il corpo.
D'un tratto mi risenti in forze e quando aprì gli occhi vidi una persona chinata di fronte a me.
Mi guardò dritto negli occhi e mi disse: "io ti ho salvato la vita e tu mi dirai cio che hai visto!"
Non sapevo cosa rispondere, ma si avvicinò di piu e con una faccia infastidita continuò a fissarmi.
Allora mi disse: "purtroppo non sapresti riconoscere chi è stato a fare tutto questo!"
Si allontanò e mi alzai.
Mi accorsi di essere in una stanza lussuosa che sembrava fare parte di un albergo.
L'uomo a quel punto mi disse: "D'ora in poi sarai il mio infante e ti insegnerò tutto cio che devi sapere
sul tuo nuovo modo di vivere. Ti insegnerò come poterti vendicare di chi ti ha fatto questo.
Intanto riposa! Poi verrà il momento di parlare."
Nei giorni e settimane che passarono mi insegnò tutte le tradizioni dei vampiri,gli stili di vita e le usanze.
Fu un sire giusto e per molti anni mi insegno le arti marziali e la tecnica di combattere con due pistole,
e le Conoscenze occulte per facilitare i combattimenti che avrei dovuto affrontare una volta rimasto solo.
Diventai un buon combattente e quando fui per lui pronto mi disse cosa successe quella notte.
Incominciò a raccontare di una setta chiamata "VII", vampiri che odiano altri vampiri e devoti al caos.
Quella notte successe che dei ghoul di alcuni vampiri erano in cerca di ricchezze tra gli umani e capitarono
nella mia dimora.
un fuoco mi bruciava dentro! Avevo finalmente uno scopo.
Sono passati un centinaio di anni da quando ho ricevuto il dono e il mio sire mi disse che era arrivato il momento
di camminare con le mie gambe, ero finalmente crusciuto, ero degno di essere chiamato vampiro.
Seppi che il mio sire era appena entrato in torpore e che il principe stava cercando un nuovo segugio per rimpiazzarlo.
Mi presentai a lui e riuscì a entrare a farne parte, le braccia del principe!
Avevo finalmente dopo una lunghissima attesa la possibilità di vendicare il torto subito molti anni prima.
Erano ormai 232 anni che viaggiavo su questa terra e un giorno il principe mi disse che avrei dovuto scortarlo fino in Tibet
per motivi che non mi dovevano interessare.
Mi disse inoltre che il mio vecchio sire mi aveva lasciato per la fedeltà dimostratagli un regalo nei pressi
della sua dimora.
Andai a prenderlo la notte prima di partire; erano bellissime, 2 Desert Eagle argentee con intarsiato il simbolo
del nostro clan; i Mekhet.
Le presi e me ne andai il giorno dopo insieme al principe alla volta del Tibet...
Solo una frase riecheggiava nella mia mente: Sono Remus Vondrak e vi troverò ovunque."









 
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