Nardu |
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| Dato che il nostro amico cartomante Mauro non apre il topic lo faccio io iniziando a parlare del mio personaggio e di cosa farà nei sei mesi in compagnia della tribù di Lycan.
GIORGIO DA PISA Giorgio è mosso da un moto di riconoscenza verso il popolo che gli ha offerto vitto, alloggio e cure per la sua compagna cacciatrice ed essendo un uomo d'onore si sente obbligato a ricambiare. Offre le proprie conoscenze mediche e di erboristeria per aiutare chiunque si ammali, affiancando eventualmente il druido, se gli è concesso, e condividendo conoscenze e metodi differenti; in particolare insisterà per partecipare ad eventuali operazioni chirurgiche, anche solo come spettatore. Giorgio vuole fare amicizia con il druido perché è l'unica fonte che possa aiutarlo nel risolvere i suoi dubbi quindi gli racconta tutto (il sogno della prima sessione, del cartomante durante il viaggio verso verona, i rituali nella grotta, di Joren e dei demoni nella grotta, il rito fatto da lui, la visione del viaggio nel mondo degli spiriti). Chiederà consiglio per trovare risposte e quando sarà possibile riprovare il viaggio spirituale dato che lui è convinto di essere un prescelto divino in missione sacra, anche se non ha ancora capito per volere di quale dio. Il templare si presta ad aiutare la comunità in ogni lavoro manuale in cui possa intervenire e in particolare nella caccia (cercando di migliorare Ascoltare e Osservare) e nella difesa del villaggio dai briganti. Se possibile l'uomo vuol conoscere meglio il padre esorcista Giovanni e gli racconterà la storia della sua vita, chiedendo di fare altrettanto all'interlocutore; gli racconterà di essere giunto a nord spinto da un volere divino che non riesce ancora ad interpretare e gli svelerà quanto successo a castel rotto e nella grotta, tranne il rito da lui compiuto. Ma non dirà mai dove si trova la grotta, evitando ogni informazione che possa identificarla, spiegando che un giorno lo porterà lì se vorrà. Gli dice anche di essere stato bollato come eretico dall'inquisitore Michele per motivi futili. Giorgio abbandona nella capanna l'armatura, l'expiator, gli attrezzi, la Bibbia-diario e lo scudo, ma porta sempre con sé la propria spada templare e indossa la tunica bianca con la croce rossa. Insiste per farsi chiamare fratello Giorgio da tutti e cerca di conoscere tutta la comunità. Nel tempo libero fa esercizi fisici e di scherma per tenersi in forma (alzerò Forza Fisica quando avrò abbastanza punti avanzamento). NB: in ogni racconto Giorgio parla sempre di sé evitando di citare gli altri se possibile, anche quando coinvolti. Quindi non dirà del sogno degli altri, che Carlo abbia partecipato al rituale da lui sperimentato o che siano tutti bollati eretici per l'inquisizione romana.
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